Facebook, il social network più famoso al mondo torna (purtroppo) a far parlare di sè con un altro caso eclatante di violazione della privacy.
Questa grave inosservanza è avvenuta attraverso la diffusione (capitata per errore) di un database al’interno del quale erano presenti i dati personali di oltre 267 milioni di utenti.
Per quasi sette giorni chiunque poteva accedervi senza autentificarsi tramite utilizzo di password.
Le informazioni presenti nel database sarebbero già nelle mani dei pirati informatici, pronte ad essere utilizzate per lanciare campagne di spam via SMS a livello internazionale.
L’inchiesta è partita attraverso un report divulgato su Comparitech dal ricercatore Bob Dianchenko.
Secondo l’indagine condotta da Daichenko, un gruppo di hacker del Vietnam avrebbe messo a segno un’operazione di scraping illegale ai danni degli utenti del social network di Mark Zuckerberg.
Per capire meglio che cos’è lo scraping, chiediamo aiuto a Wikipedia:
“Il web scraping (detto anche web harvesting o web data extraction) è una tecnica informatica di estrazione di dati da un sito web per mezzo di programmi software. Di solito, tali programmi simulano la navigazione umana nel World Wide Web utilizzando l’Hypertext Transfer Protocol (HTTP) o attraverso browser, come Internet Explorer o Mozilla Firefox. Tale tecnica è attuata mediante l’uso di bot…”
Nel caso dell’operazione messa a segno dagli hacker vietnamiti, l’obiettivo era quello di entrare in possesso dei dati contenuti nel database reso pubblico da Facebook.
Il database contenente i dati dei 267 milioni di utenti di Facebook è stato indicizzato il 4 dicembre 2019.
Il giorno 12 dicembre invece è stato condiviso come download all’interno di un forum seguito dai migliori hacker.
Queste informazioni sono rimaste disponibili nel forum per circa 48 ore…
Nel frattempo Bob Daichenko ha segnalato l’errore all’Internet Service Provider che gestiva l’indirizzo IP del server.
Il database è stato messo offline il 19 dicembre.
Per circa una settimana i dati sono rimasti online, raggiungibili da chiunque volesse entrare in possesso di tali informazioni per lanciare campagne di spam e phishing.
I dati divulgati per errore dal social di Mark Zuckerberg appartengono in prevalenza a utenti statunitensi.
Se il tuo account Facebook è stato impostato con visibilità pubblica, le probabilità che venga hackerato si impennano…
Cambiare le impostazioni relative alla privacy del tuo account ti aiuta a ridurre il rischio che qualcuno rubi i tuoi dati per poi utilizzarli impropriamente.
Le modifiche possono essere fatte velocemente cliccando sulla voce “Privacy” che trovi all’interno del menù IMPOSTAZIONI del tuo account Facebook.
Per aumentare il livello di sicurezza antihackeraggio, rendi visibili le informazioni solo ai tuoi “Amici“.
Di certo se utilizzi il social network di Mark Zuckerberg per creare relazioni con nuovi contatti da coinvolgere nel tuo business da casa (ad esempio il network marketing), limitare la visibilità delle informazioni presenti sul tuo profilo potrebbe risultare un’azione controproducente.
Quindi agisci in base agli obiettivi che vuoi raggiungere utilizzando in maniera professionale il tuo profilo Facebook.
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