Conosco questo settore dal 1987. Ero poco più di un ragazzo e conobbi un americano , Peter Metz, che ha portato tra i primi il progetto Amway in Europa ed Italia. Fui affascinato da lui e dalla sua famiglia dotate di carica umana, con un sistema distributivo che mi colpì fin dal primo momento; In verità inizialmente frequentavo le prime riunioni per imparare e conoscere nuove ragazzeJ , ma capii subito che un giorno, avrei anche io fatto parte di quel mondo. Non mi interessavano i saponi super concentrati per lavare, ma il sistema di condivisione a rete. Dal 1987 ad oggi ho avuto esperienze nel network marketing sia da semplice distributore, che da Manager, Amministratore delegato di multinazionali, proprietario della mia società di network marketing, e negli ultimi 12 anni, assieme a Luana Sicari, ho avuto 2 grandi esperienze ai massimi livelli con società quali Acn ed Organo Gold. Ho vissuto tante situazioni in questa industria, questo è sicuro! Sono stato trattato come un numero, ho toccato le stelle, sono caduto e rialzato in più occasioni. Il network marketing è solo una delle componenti della mia attività professionale, non è l’unica. Da pochi mesi, dopo una felice parentesi con un’altra compagnia, abbiamo iniziato un nuovo percorso.
Nel 1987 ero poco più di un ragazzo. Non Lo conoscevo e non potevo giudicarlo.
Personalmente sono fermamente convinto che se su decine di migliaia di persone il futuro è roseo soltanto per un numero di individui che si contano con una mano sola, e sono sempre gli stessi anno dopo anno, significa che il sistema dei compensi , sposta denaro da chi non guadagna a causa di vincoli complessi o strutturati e rigira lo stesso a chi ha privilegi di struttura. Ad esempio in alcuni piani, il fatturato pagato all’azienda generato su una sola “gamba” non viene pagato all’incaricato se non si ha un’altra “gamba” che produce. Trovo questo ingiusto, perché quando un distributore genera all’azienda fatturato, se ha dei requisiti per essere attivo, debba avere diritto a dei profitti anche se minimi, indipendentemente dalla presenza di altri vincoli restrittivi.
Questi progetti , affidati più alla cabala che alle vere capacità imprenditoriali, a questo livello della mia carriera, non mi interessano più perché creano falsi miti, distributori che si sentono leaders e che non hanno ancora maturato esperienza, persone che si danno alla formazione,senza saper tenere una platea, con la conseguenza, che il 99% di loro, cambiando progetto, non sarà mai più in grado di ripetere il successo ottenuto, perché non arrivato solo per capacità personali, ma anche per calcoli matematici, spostamenti di codici, persone usate come “generatori di punti” per creare denaro ad hoc.
E’ vero che in qualsiasi network marketing solo una piccola parte raggiunge grandi traguardi, e serve sempre impegno e determinazione ma al giorno d’oggi ci sono aziende di network che fanno il boom in 2-3 anni e poi soltanto coloro che sono ai vertici della struttura riescono a mantenere privilegi forti e guadagni invidiabili. Questo, non mi diverte, non è meritocratico. Io amo i progetti dove chi lavora, si impegna e impara, può duplicare il proprio successo con chiunque, indipendentemente dall’essere finito in gambe forti, deboli o situazioni che creano alibi e scuse.
Così adesso, dopo un po’ di tempo, si ricomincia da zero. Si perde tutto, ma chi sa farlo, riesce ancora ad avere successo perché sa come fare. Nella vita dobbiamo prendere decisioni rischiose e coraggiose, qualche volta ti va bene altre volte no. L’importante è decidere e Noi abbiamo deciso perché non abbiamo paura di fallire.
Aperta ai miglioramenti, che ha a cuore la sorte dei propri distributori che ritiene una risorsa e non soltanto “numeri da produzione”, una società che ha tutte le carte in regola per affermarsi, una società che non paga distributori per cambiare bandiera, un’azienda il cui presidente con la precedente azienda ha guadagnato di più della somma delle entrate di tutti i top 10 networkers mondiali messi assieme , un presidente Tom Mower, che ha già saputo superare il billion annuo di fatturato e che crede nel talento, nella perseveranza e nell’impegno di persone normali che desiderano migliorare il proprio “status”. All’ultimo posto aggiungo, che Sissel International è il più grande produttore neutraceutico che esista al mondo nel network marketing, lo stabilimento è grande come 4 stadi di calcio.
E’ una società senza debiti, che paga giornalmente, ha uno staff di ricercatori che ogni anno lanciano almeno 4 nuovi prodotti senza uguali nel settore. Sisel produce già per 100 società di network marketing nel mondo, ma le formule più innovative, più efficaci, più sensazionali che esistano, le fornisce unicamente ai propri incaricati.
In Sisel abbiamo trovato un ambiente sano, stiamo costruendo un progetto importante. Abbiamo tutto ciò che qualsiasi persona che ama il network desidererebbe. Prodotti incredibili, di consumo, novità annue, un piano dei compensi realmente meritocratico a norma di legge che paga ogni giorno ed in 8 modi diversi, qualcuno come noi che ha un po’ di esperienza e tante persone che non si vergognano ad avere ancora ambizioni!
In Sisel abbiamo incontrato una splendida coppia di americani, Jackie e Dana Christiansen. Loro sono i nostri sponsor.
La verità? La mia esperienza di vita. Non ho modelli a cui mi sono ispirato, non ho coach da cui ho copiato. Mi piace Maxwell, ho fatto progressi grazie al coach Valerio Landi, sono poi migliorato nell’arte oratoria, grazie ad un grandissimo campione di comunicazione televisiva degli anni 80 Giorgio Mendella che ho avuto il piacere di frequentare. Il resto deriva dall’esperienza, dalle proprie capacità e da quanto si riesce a dare sul campo.
Perché il potenziale offerto è grandissimo. In molte attività imprenditoriali, il rischio è alto ed il potenziale basso. Il Network marketing sviluppato con un’azienda che dura nel tempo, ha zero rischi e un altissimo potenziale. Dipende solo dal grado di miglioramento personale. Più si diventa persone migliori e maggiori saranno i successi. La chiave è migliorarsi frequentando persone che hanno sul campo risultati e non soltanto coach che ti dicono cosa fare ma che non hanno mai fatto in questa industria.
Sì. Scegliere una società stabile, di sviluppare il progetto con impegno e perseveranza. Di non fare più progetti di network contemporaneamente perché non ha mai funzionato e mai funzionerà. Lavorare con aziende in cui ci si identifica per personalità e carattere.
Di informarsi da dove vengono i fondatori dell’azienda per cui si lavora, cosa hanno fatto in passato, quali sono i leaders che promuovono il progetto e cosa hanno fatto prima, qual è il piano dei compensi, quante persone guadagnano realmente sul totale dei distributori iscritti, e quanto è in regola la società secondo le leggi che regolano il network marketing.
Fatto questo, dialogando sinceramente con tè stesso/a, rifletti: Sei nell’azienda sbagliata o ti senti fuori posto? Se è così Mollala prima che ti porti alla disfatta! Se nell’azienda giusta per te? Allora Non smettere mai finchè non raggiungi i tuoi obiettivi! L’importante è decidere!
Scrivete a : direttanetwork@gmail.com
Stefano Orru e il suo successo
Nel mondo del business, trovare nuovi clienti è essenziale per crescere e prosperare per cui…
Il Panorama Digitale è in continuo cambiamento, e cosi i suoi Leader. Analizziamo il Leader…
Nel mondo delle vendite, l’efficacia e l’efficienza sono elementi fondamentali per il successo. Tuttavia, molte…
Sei pronto a dare vita al tuo impero digitale? 🚀 Unisciti a Ulama.io, la piattaforma…
Recensione dei servizi di WeClose, l'azienda numero uno per vendita telefonica e closer.