Nonostante il Bitcoin ban in Cina, i cittadini cinesi continuano ad investire in Bitcoin e nel mercato delle criptovalute. Come? Attarverso il mercato delle criptovalute di Hong Kong.
Nel settembre 2017, il governo ha ordinato la chiusura di tre exchange di criptovalute cinesi: BTCC China, Huobi e OKCoin. Inoltre, a causa di un’indagine governativa, ai dirigenti dei tre exchange è stato impedito di lasciare il paese.
Tre mesi dopo, nel dicembre 2017, i tre maggiori exchange di criptovalute cinesi hanno trasferito le loro attivitá a Hong Kong. Le tre piattaforme sono state rinominate rispettivamente: BTCC, Huobi Pro e OKEx. Il loro obiettivo era quello di affrontare la rapida crescita della domanda da parte degli investitori di Hong Kong.
Poco dopo, le tre piattaforme di trading hanno visto aumentare esponenzialmente il volume giornaliero di investitori cinesi. In qualche modo, gli investitori cinesi stavano riuscendo ad eludere le restrizioni di trading cinesi utilizzando gli exchange basati ad Hong Kong.
Ad Hong Kong, è relativamente facile per gli investitori creare imprese. Le aziende, infatti, possono essere legalmente create con meno di $1.000, aprendo conti bancari aziendali presso istituzioni finanziarie con sede a Hong Kong.
A partire da dicembre 2017, molti investitori cinesi hanno trasferito i loro fondi dai conti bancari cinesi a quelli di Hong Kong. Da quel momento, hanno iniziato a fare trading di criptovalute, superando efficacemente le restrizioni della Cina.
Tuttavia, a differenza della Cina, Hong Kong non possiede un’adeguata offerta per soddisfare la crescente domanda. Non produce, infatti, molti Bitcoin né altre criptovalute. Come conseguenza di ció, per citare un esempio, il 18 gennaio, quando il prezzo medio globale di Bitcoin era di circa $11.500, su Huobi Pro era di $13.000.
Krystal Hu, giornalista finanziario di Hong Kong, ha osservato che anche i trader al di fuori della Cina hanno iniziato a sfruttare l’opportunitá del mercato di Hong Kong.
Gli exchange di Hong Kong hanno anche integrato applicazioni fintech ampiamente utilizzate in Cina, come Alipay e WeChat Pay. Alipay è utilizzata da oltre il 50% degli utenti di dispositivi mobili. WeChat Pay è attualmente utilizzato da oltre il 40% degli utenti in Cina.
Ció ha consentito un aumento dell’accessibilitá del trading OTC di criptovalute a Hong Kong per gli investitori cinesi.
Per impedire tutto questo, il governo e la Banca Popolare Cinese (PBoC) hanno chiesto alle banche di rivelare le transazioni sospette legate ad Hong Kong. Tuttavia, l’utilizzo di app come Alipay e WeChat Pay rende il tutto piú difficile.
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