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Mik Cosentino Intervista: L’ex Nuotatore diventato Infoimprenditore Milionario

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Michele Cosentino, o meglio ancora MIK COSENTINO, si racconta ai nostri microfoni

L’intervista di oggi riguarda la storia di Mik Cosentino, cresciuto in piscina come nuotatore professionista aggiudicandosi il titolo di Campione Italiano Assoluto stile farfalla nel 2016, ed evolutosi in famoso info-imprenditore aiutando migliaia di persone a portare i propri business al successo.

5 aggettivi per descrivere Mik Cosentino.

Il primo è la TENACIA.

Tutto quello che è stato costruito è frutto di un carattere che si è forgiato quando ero un nuotatore professionista. È fondamentale rialzarsi sempre e non ascoltare chi non crede o non ha mai creduto in te.

Non è semplice, soprattutto perché all’inizio sono molte di più le volte che le cose vanno male che quelle che vanno bene, però la gente riesce solo a supportarti quando le cose vanno bene. Devi essere bravo a dimostrarti più forte anche quando le cose vanno male.

Il secondo è sicuramente l’ETICA DEL LAVORO.

Anche questa caratteristica è un qualcosa che ho imparato nel mondo del nuoto professionistico. Tutto è iniziato all’età di circa 13 anni, quell’anno mi allenai tantissimo ma alla fine persi la gara più importante realizzando un tempo terribile.

Fu l’unica volta che piansi per il nuoto, andai dai miei genitori in lacrime e in quel preciso momento mi dissero una cosa che cambiò totalmente la mia vita: “Non importa quando sei alto, quando sei grosso o quanto talento tu abbia, se ti allenerai costantemente e con maggiore intensità di tutti gli altri, più grossi o talentuosi che siano, riuscirai a superare chiunque.”

Beh, da quel giorno cambiò qualcosa dentro di me.
Iniziai ad arrivare prima agli allenamenti e ad uscire per ultimo, se tutti non facevano stretching io ne facevo almeno 1 ora, diventai un vero MANIACO DEL LAVORO.

Mi stavo trasformando nel Mik Cosentino che oggi tutti conoscono.

Il terzo è la TESTARDAGGINE.

Sono testardo perché credo fermamente che se non fossi stato convinto e consapevole di quello che avrei potuto raggiungere non sarei mai arrivato a dove sono oggi.

Il motivo è semplice, praticamente tutte le persone che mi giravano intorno riuscivano a dirmi solamente che stavo perdendo del tempo e che stavo facendo una marea di stupidaggini, ma al contrario di quello che avrebbero potuto fare in molti sono riuscito a ripulire la mia mente da tutti questa “sporcizia” e ad andare avanti verso il mio obiettivo.

Il quarto è l’essere MANIACALE.

Sono spaventosamente attendo alla cura del dettaglio.
C’è poco da aggiungere, l’esempio che posso fare è sempre inerente al nuoto.

In allenamento, un qualsiasi nuotatore talentuoso può fare il miglior tempo del gruppo.In gara spesso però arriva secondo, il vincitore è solitamente chi ha curato al minimo dettaglio ogni aspetto delle proprie performance.

Nel business posso dire che la cura del dettaglio può iniziare nell’analisi dei competitors, capire cosa stanno lasciando al caso e che noi possiamo migliorare.
Una serie di microprocessi che tanti sottovalutano possono ridurre o azzerare quel gap tra te e il successo.

Qual’è stato il tuo più grande fallimento? E cosa ti ha insegnato?

Nel business posso rivelare che, soprattutto nel periodo di crescita, sono stati tutti micro-fallimenti.
Ma quello più grande probabilmente è stato proprio il fatto di auto-illudermi di essere chi ancora non ero in realtà.

E secondo me è una cosa che succede alla maggior parte delle persone.

Mi sentivo ricco, mi formavo in continuazione, studiavo senza mai fermarmi.

Poi però arrivò il momento in cui mi fermai a guardare Mik Cosentino allo specchio e mi resi conto che in realtà non ero nessuno, non avevo un soldo bucato in banca e non avevo realizzato nulla di concreto.

Non volevo assolutamente tornare a casa dai miei genitori sconfitto, dopo un intero anno di promesse e “chiacchiere” che non avevo ancora portato a termine.

Gli ultimi 100 euro che Mik Cosentino ha speso per il proprio business?

Proprio in questi giorni ho acquistato un corso. Devo essere sincero, forse i 100 euro di cui stiamo parlando non sono neanche il 5% di quello che ho speso, però è il concetto la cosa importante.

Non smettere mai di formarsi.

L’esempio più palese l’ho riscontrato poco tempo fa con dei ragazzi che fatturano circa 50/60k al mese online ma che si sono accorti di essersi seduti, adagiati su questo risultato e mi hanno chiesto aiuto.

Sapete cos’ho risposto loro?

Che erano diventati presuntuosi, non avevano più investito in formazione, la cosa che ha permesso loro di arrivare a dove sono adesso.

Più cresci, più paghi per i corsi. Paradossalmente però prendi molto di meno rispetto all’inizio dove hai zero conoscenze.
Per assurdo il corso da 500 euro che acquisti all’inizio ti offre molto molto più contenuto utile rispetto ad un Mastermind da 50k.

Il motivo?

Beh, quando hai già tantissima esperienza conosci già il 90% di ciò che è contenuto in quel corso, ma la differenza la fa il 10% che magari non conoscevi e che può trasformare il tuo business. O banalmente, ti dà l’opportunità di vedere da altre angolazioni alcuni aspetti del tuo business.

Insomma, quei 50k investiti per quel 10% possono darti un ritorno 100 volte maggiore rispetto all’investimento fatto.

Raccontaci di Resistencia. Che cos’è?

Resistencia è un evento dal vivo. La particolarità sta nel fatto che è un evento esclusivo, riservato solo a chi è già membro di InfomarketingX.

Non saranno venduti biglietti a chi non è ancora un nostro studente, nessun potenziale cliente esterno parteciperà a quest’evento esclusivo.

Abbiamo deciso di renderlo privato per dare la possibilità ai nostri studenti di incontrarci dal vivo e per avere tutti allo stesso livello di conoscenza, tutte persone che già si sono formate e che non sono dei puri neofiti.
Stiamo preparando degli Awards che assegneremo agli studenti che hanno raggiunto i 10k, i 100k oppure il Milione di euro.

Sarà un evento memorabile e altamente formativo per tutti i nostri studenti di infomarketingX!

Mik Cosentino è diventato un Personaggio Pubblico. Ogni personaggio pubblico ha i propri fans e i propri haters.
Cosa ne pensi degli Haters e come li gestisci?

Devo essere sincero, all’inizio è stata una cosa che non riuscivo a non prendere sul personale. Io sono sempre stato un ragazzo emotivo, se mi affeziono dò l’anima, amo dare tanto e quando vengo ferito da qualcuno faccio fatica a darci poco peso. Nel tempo però, soprattutto grazie a tutti i Mastermind che ho fatto con Frank Kern, Russell Brunson, Sam Ovens etc ho imparato che non sono io che devo combattere per cambiare totalmente i punti di vista delle persone o i loro principi, giusti o sbagliati che siano. Devo concentrarmi totalmente su chi capisce i miei contenuti e ciò che voglio trasmettere, la mia mission.

Proprio per questo ho un team di persona che gestiscono questa parte del business, non voglio assolutamente sapere nulla riguardo queste persone. L’ordine è proprio questo: “Non fatemi sapere nulla che tanto non mi interessa”.

L’unica cosa che mi interessa realmente sono i nostri studenti.

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