Il gigante dei software di database Oracle è ora ufficialmente un giocatore nel mondo del blockchain.
La società ha presentato la sua piattaforma cloud di livello enterprise lunedì scorso, nella conferenza OpenWorld 2017 a San Francisco. Con questo debutto – il lancio pubblico è previsto l’anno prossimo – Oracle diventa l’ultimo concorrente nell’ecosistema “blockchain-as-a-service”, unendosi a IBM e Microsoft, le altre due grandi aziende di tecnologia che stanno corteggiando i clienti aziendali e le rispettive risorse stivate nel cloud.
Oracle, secondo il suo annuncio e altre dichiarazioni da parte dei dirigenti, sta studiando la tecnologia come un modo per estendere (e semplificare) le proprie offerte cloud-based, che sono in gran parte destinate alla digitalizzazione di una vasta gamma di funzioni aziendali.
La società vuole attirare sia grandi che piccole imprese, ma Frank Xiong, vice presidente del settore Blockchain Cloud Service del gruppo Oracle, ha sostenuto che le start-up che vorranno provare un contratto intelligente o un’applicazione saranno in grado di farlo più a buon mercato utilizzando la piattaforma cloud, perché il prezzo sarà basato sul volume delle transazioni.
“Questo darà loro un ottimo modo a prezzi ragionevoli per avviare la loro società. Personalmente penso che questa sarà una grande attrazione per queste start-up.”
– Frank Xiong
Per i clienti ERP esistenti, la piattaforma fornirà un modo per connettersi con partner esterni e clienti, collegandoli a canali e processi interni in modo riservato e sicuro.
“Questa piattaforma blockchain darà loro una possibilità di estendere i loro servizi al di là del proprio bundle aziendale, il che significa che potranno estenderli all’esterno dei propri partner commerciali, dei propri clienti abituali e così via.”
– Frank Xiong
Sebbene la data esatta non sia ancora stata definita, Xiong ha dichiarato che il servizio sarà reso disponibile al pubblico nel 2018.
Essendo Oracle uno dei più grandi ed affidabili fornitori di database al mondo, c’è la preoccupazione che essa potrebbe potenzialmente cannibalizzare il suo settore business attuale abbracciando blockchain, una tecnologia che consente la distribuzione di informazioni senza doversi affidare ad un amministratore centrale.
Tuttavia, Xiong ha rassicurato l’infondatezza di queste preoccupazioni, ricordando anche che blockchain e i database devono essere considerati come entità concorrenti.
“Pensiamo che questo sia un vantaggio per noi”, ha detto, sostenendo inoltre che l’idea che i blockchain siano “database distribuiti” non è del tutto accurata.
Dato che le copie dei dati in una rete blockchain devono essere mantenute da tutti i vari server e nodi della rete, ha spiegato, l’aumento dell’adozione di blockchain tra i clienti abituali di Oracle in realtà creerà una nuova domanda per le soluzioni tradizionali di storage dei dati aziendali.
“Nelle reti tradizionali si ha sempre solo una copia dei database: in blockchain, tutti i dati sono distribuiti, in modo che ognuno ne abbia una copia. quindi questo requisito potrà solo che espandere la necessità di nuovi spazi di archiviazione e nuovi database.”
– Frank Xiong
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