Secondo un report, il governo venezuelano ha ufficialmente lanciato la sua criptovaluta Petro.
Il Petro è stato annunciato all’inizio del dicembre 2017 dal presidente Nicolas Maduro. Il lancio sarebbe servito per aggirare le sanzioni statunitensi, la crisi economica e il crollo del valore del bolivar. Si dice, inoltre, che il token sia supportato da materie prime, incluso il petrolio, di cui il paese ha notevoli riserve.
Secondo la fonte di notizie latinoamericana Telesur, inizialmente sono disponibili 82.4 milioni di token. Il presidente ha precedentemente affermato, invece, che verranno emessi 100 milioni di Petro, dal valore di oltre 6 miliardi di dollari.
La fonte ha anche citato il presidente Maduro durante l’annuncio del lancio:
“Petro è nato e avremo un successo totale per il benessere del Venezuela… Le maggiori e piú importanti societá e blockchain del mondo sono con il Venezuela, stiamo per firmare degli accordi“.
Telesur afferma che sará disponibile in diverse lingue un “manuale” che spiega come acquisire il Petro.
Il funzionario incaricato della gestione del token, Carlos Vargas, ha riferito che la pre-vendita e l’offerta iniziale saranno scambiabili con “valute forti” e criptovalute. Diversamente, lo scambio non sará possibile con la moneta fiat, il bolivar.
Potrebbe essere logico che un paese a corto di soldi provi a introdurre nuovi finanziamenti tramite la vendita della criptovaluta. Tuttavia, il petro è stato controverso sin dall’inizio.
Il congresso del Venezuela dell’opposizione ha dichiarato subito che la criptovaluta Petro sarebbe stata illegale. L’organo legislativo ha sostenuto che il lancio avrebbe effettivamente preso in prestito le riserve petrolifere del paese. Verrebbero, in questo modo, violate le leggi che stabiliscono che il congresso deve approvare il prestito del governo.
Dicendo che lo schema era “fatto su misura per la corruzione“, il legislatore Jorge Millan ha detto: “Questa non è una criptovaluta. Questa è una vendita a termine di petrolio venezuelano“.
Anche i senatori statunitensi Marco Rubio e Robert Menendez hanno denunciato la criptovaluta in una lettera aperta indirizzata al segretaio al Tesoro degli Stati Uniti Steven Mnuchin.
Rubio e Menendez hanno scritto: “È obbligatorio che il Dipartimento del Tesoro USA sia dotato di strumenti e meccanismi di applicazione per combattere l’uso della criptovaluta per eludere le sanzioni statunitensi in generale, e in questo caso in particolare“.
Secondo CNBC, anche Harry Colvin, direttore ed economista senior di Longview Economics, ha espresso dubbi sul potenziale successo della criptovaluta.
“Il Venezuela è conosciuto per appropriazione indebita di beni in passato. La banca centrale ha appena creato l’iperinflazione. Immagino che ci saranno problemi di fiducia e trasparenza“.
Ha anche aggiunto che, se il presidente Maduro dovesse perdere le elezioni in aprile, “allora i Petro sarebbero probabilmente resi illegittimi“.
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