Eccoci a raccontarvi cosa sta succedendo in questi giorni al Senato, ebbene si, perchè quando a rischiare è il commercio elettronico (e-Commerce) è nostro dovere tenervi informati.
In queste ore alla Camera è passata una legge che dovrebbe tutelare il commercio ma secondo alcuni c’è stata almeno una svista.
La nuova legge prevede una stretta sulla liberalizzazione degli orari dei negozi e un minimo di 12 chiusure festive obbligatorie l’anno 6 delle quali potrebbero tuttavia essere sostituite dagli esercenti con altrettanti giorni a loro libera scelta, ma tutto questo potrebbe ricadere anche su l’ e-Commerce e i servizi attivi h24 (ad esempio il distributore delle sigarette).
Dov’è la svista?
Semplicemente nell’ art.1 del disegno di legge nelle attività escluse (Bar, Ristoranti e sino ai Fiorai) non contemplerebbe il commercio all’ingrosso, i distributori automatici ed il commercio elettronico (e-Commerce).
Quindi la domanda che molti si pongono è:
Obbligatorio abbassare le serrande per 12 giorni l’anno. Ma come faranno portali e-Commerce e distributori automatici?
L’operazione non è semplicissima, anzi, tutt’altro, si chiuderanno nei giorni di festa tutti i portali e-Commerce? Senza parlare dei distributori h24 che dovranno essere sigillati!
Ma questi possono essere solo alcuni dei problemi!
Molti imprenditori italiani sarebbero fortemente penalizzati poiché gli acquisti nei siti e-Commerce si sposterebbero totalmente sui rivali esteri come Amazon che non sono soggetti alle normative nazionali e magari metterebbe in difficoltà anche i campioni dell’e-commerce made in Italy, come Yoox.
Chiusura e-Commerce? Senza senso…
Questa legge non serviva a questo settore che ancora stenta a prendere il volo, infatti il giro d’affari nel 2014 valeva 13,3 miliardi di euro e le vendite realizzate dai siti vedono molto lontano i mercati di Francia, Germania e soprattutto Gran Bretagna, dove il fatturato digitale corre verso quota 80 miliardi.
Una presa di posizione molto importante l’ha presa il Presidente della Netcomm (Consorzio Del Commercio Elettronico Italiano) Roberto Liscia che dichiara: «Il settore dell’e-Commerce non può essere soggetto ad una regolamentazione in tal senso, poiché per sua natura è un’attività eseguibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Inoltre, sempre per definizione, il commercio elettronico attiene a transazioni che non si svolgono in un punto di vendita fisico, con conseguente impossibilità di applicazione di tale proposta normativa».
Secondo l’Antitrust questo disegno di legge è «un passo indietro nel già difficoltoso processo di liberalizzazione e di ammodernamento del settore». L’eventuale chiusura e-Commerce è una vergogna a dire di tutti.
Mentre sul fronte opposto troviamo la Confesercenti e la Confcommercio che dichiarano rispettivamente:
«La liberalizzazione è stata disastrosa, ha creato un regime di concorrenza insostenibile per i piccoli esercizi di vicinato (che hanno chiuso a migliaia) e da cui non hanno tratto vantaggio neanche i giganti della grande distribuzione, oggi in sofferenza»
«Le nuove disposizioni lasciano intatta la libertà degli esercenti di restare aperti anche 24 ore al giorno. Quello che verrebbe introdotto è soltanto l’obbligo di chiusura nelle 12 festività nazionali 6 delle quali potrebbero tuttavia essere sostituite dagli esercenti con altrettanti giorni a loro libera scelta. Ci sembra una regolamentazione minima».
Qual’è la vostra opinione a riguardo? Stiamo realmente ostacolando un mercato che si sta espandendo in tutto il mondo e che offre la possibilità di nuovi orizzonti commerciali?