“Avete notizie su Traffic Monsoon?”
“Nel 2016 ho investito più di 5.000 euro! Dove sono finiti i miei soldi??? Potete aiutarmi?”
“Ma allora Trafficmonsoon è morto?”
Questi sono solamente alcuni dei messaggi arrivati in questi giorni alla pagina Facebook della redazione di “Business da Casa“.
Siete davvero in tanti a chiederci se ci sono novità in merito alla complessa vicenda giuridica riguardante Traffic Monsoon, il sito di revenue sharing ideato da Charles Scoville.
Ci dispiace davvero informarvi che non abbiamo buone notizie che possono far sperare gli inserzionisti di poter recuperare anche solo una piccola parte dei soldi investiti.
Ma facciamo un passo indietro nel tempo per descrivere come si sono svolti i fatti anche a chi non conosce come funziona(va) questo business.
Traffic Monsoon ha fatto la sua prima comparsa in Italia verso la fine del 2015.
Dopo pochi mesi era già un grande successo.
La piattaforma di Charles Scoville veniva scelta da tutte quelle persone appassionate di guadagno online che in Internet erano (e sono tuttora) alla costante ricerca di metodi facili per fare soldi senza vendere nulla a nessuno.
Nel 2015/2016 nella stessa nicchia, ovvero quella dei business di revenue sharing, era molto in voga anche My Advertising Pays.
Il prodotto venduto sulla piattaforma erano i famosi “AD PACK”, ovvero i pacchetti pubblicitari da 50 dollari ciascuno che generavano un guadagno giornaliero di circa un dollaro (ovvero il 110% di profitto).
In media ogni AD PACK durava 55 giorni, dopodiché il pacchetto non era più attivo e scadeva.
L’utente che acquistava un AD PACK aveva diritto a 1.000 crediti di scambio di traffico e 20 PPC distribuiti tramite banner all’interno del sito della community (trafficmonsoon.com).
Tuttavia moltissimi membri NON erano interessati a fare pubblicità ma volevano semplicemente ricapitalizzare i pacchetti per ottenere un guadagno giornaliero sempre maggiore.
Seppur con qualche intoppo, tutto sembrava crescere e funzionare alla grande…
Poi però arrivò il blocco della SEC, avvenuto il 22 luglio 2016.
Mi ricordo molto bene quel giorno perché anch’io ero uno degli affiliati italiani più attivi all’interno di Traffic Monsoon (nella vita qualche cazzata bisogna pur farla altrimenti che gusto c’è?).
Ho generato commissioni fino al 21 luglio, poi è finito tutto in sole 24 ore.
Il blocco era iniziato con un ordine restrittivo temporaneo (emesso appunto a luglio 2016), voluto dalla commissione di sicurezza e di scambio (SEC), per verificare se Traffic Monsoon operasse o meno come schema Ponzi o piramide finanziaria.
L’analisi dei dati finanziari della società Traffic Monsoon LLC, rivelò che i soldi investiti dagli inserzionisti avevano generato un fatturato di poco superiore ai 738 milioni di dollari.
Queste cifre erano nettamente inferiori rispetto ai soldi che sarebbero dovuti ritornare nelle tasche degli inserzionisti/investitori.
Charles Scoville non sta passando dei giorni felici.
Attualmente si trova in carcere nella prigione della contea di Juab, negli Stati Uniti.
Gli avvocati difensori D. Loren Washburn e Jacob L. Fonnesbeck non vogliono più rappresentarlo.
Durante la mozione di ritiro del 6 dicembre scorso, Scoville ha detto ai suoi legali di aver perso la fiducia nel loro operato.
Nello stesso giorno il tribunale ha osservato che Washburn e la sua ditta Smith Washburn, LLP rappresentano anche Traffic Monsoon LLC.
Il tribunale ha chiesto all’avvocato Washburn di chiarire se intende ritirare la rappresentanza anche da Traffic Monsoon.
Stando alle ultime indiscrezioni, Charles Scoville non avrebbe ancora individuato un legale sostitutivo.
Quello che è certo è che l’ideatore di Traffic Monsoon non può ricevere chiamate.
Infatti la prigione dove è rinchiuso non accetta chiamate in arrivo per i detenuti, ma sarebbe possibile accordarsi per una chiamata a disposizione di Charles.
Naturalmente se ci saranno novità in merito a Traffic Monsoon, noi di “Business da Casa” saremo i primi ad aggiornarti.
Nel frattempo, l’unica cosa che possiamo fare è invitarti a riflettere con buonsenso quando decidi di promuovere online nuovi business e programmi di affiliazione.
Soprattutto se intendi “metterci la faccia”.
Scegli soltanto progetti sponsorizzati da professionisti seri grazie ai quali vengono veicolati prodotti di qualità.
Stefano Orru e il suo successo
Nel mondo del business, trovare nuovi clienti è essenziale per crescere e prosperare per cui…
Il Panorama Digitale è in continuo cambiamento, e cosi i suoi Leader. Analizziamo il Leader…
Nel mondo delle vendite, l’efficacia e l’efficienza sono elementi fondamentali per il successo. Tuttavia, molte…
Sei pronto a dare vita al tuo impero digitale? 🚀 Unisciti a Ulama.io, la piattaforma…
Recensione dei servizi di WeClose, l'azienda numero uno per vendita telefonica e closer.