Le Migliori Fonti di Traffico: Parte 1
Introduzione: Andiamo a scoprire i vantaggi del traffico a pagamento, quali sono le differenze tra fonti di traffico gratuite e a pagamento e i fattori da tenere in considerazione per scegliere la fonte di traffico ideale.
E-commerce, affiliate marketing, network marketing. Qualsiasi cosa tu faccia online hai bisogno di traffico!
Il traffico è il modo in cui porti potenziali clienti a raggiungere la tua pagina di vendita o semplicemente leggere i contenuti sul tuo blog.
Questo argomento è immenso. E potremmo creare un intero blog attorno alla materia “traffico online”. Per questo abbiamo pensato che è meglio dividere questa discussione in due articoli diversi.
Di seguito, troverai un’introduzione al traffico, alla differenza tra traffico gratuito e a pagamento. E perchè scegliere il traffico a pagamento.
Nella seconda parte, invece, andremmo a coprire le migliore fonti di traffico che puoi usare. Se vuoi saltare la prima parte, puoi andare direttamente alla lista delle migliori fonti di traffico qui.
Ma ora passiamo all’introduzione al traffico oniline.
Ci sono tantissimi tipi di traffico che puoi sfruttare: Facebook, Google, email, Pinterest, etc. Ma innanzitutto devi decidere prima se optare per il traffico gratuito o traffico a pagamento. Quale scegliere?
Facciamo un esempio.
Supponiamo che tu possieda un ristorante e desideri più clienti. Come ottenere più clienti per il tuo
Ristorante? Con il marketing, giusto?
Ora, ci sono due modi per portare le persone al ristorante. Uno gratuito ed uno a pagamento
Metodi gratuiti:
- Avere qualcuno fuori il ristorante con in mano un cartello.
- Pubblicizzare sulla tua pagina Facebook che stasera hai uno sconto.
- Incoraggia i clienti a lasciare una recensione su Tripadvisor in modo da ottenere buone raccomandazioni che attira più clienti.
Metodi a pagamento:
- Acquistare un annuncio in TV.
- Acquistare un cartellone pubblicitario per promuovere le tue offerte.
- Pagare un food blogger per pubblicare una recensione del tuo ristorante.
Riesci a vedere la differenza tra i due?
Il metodo gratuito richiede molto lavoro.
Inoltre non è tecnicamente gratuito, ma è gratuito perché non paghi direttamente per lo spazio pubblicitario o i cartelloni pubblicitari o altro.
I metodi a pagamento costano denaro reale, ma sono un lavoro molto meno ripetitivo. E soprattutto, un modo più rapido per raggiungere un alto numero di persone.
E online è lo stesso. Quando punti sul traffico gratuito, ci vorrà molto tempo e lavoro prima di ottenere la tua prima vendita. Invece, pagando le piattaforme pubblicitarie come Facebook o Google, avrai visitatori (e compratori) l’attimo dopo aver lanciato la tua campagna.
Tu cosa preferisci?
Andiamo a vedere meglio come funzionano le fonti online di traffico gratuito e a pagamento per chiarirti meglio l’idea.
Il content marketing
Il content marketing è la strategia di base per la creazione di traffico gratuito. Qualsiasi sia il canale che sceglierai, Google, Instagram o Youtube.
Ipotizziamo che tu sia un personal trainer e vuoi vendere dei corsi online. E hai scelto il traffico gratuito per attrarre nuovi clienti.
Quello che devi fare è iniziare a creare contenuti. Hai scelto Youtube? Devi iniziare a creare video sui tuoi allenamenti, alimentazione, come perdere peso etc. Google? Anziché video dovrai creare articoli scritti per iniziare a ricevere traffico dai risultati di ricerca.
Instagram? Lo stesso. Video, foto, storie.
Ora vai su una delle seguenti piattaforme e guarda quanti altri personal trainer stanno facendo la stessa cosa. Migliaia. E hanno già migliaia di contenuti già pubblicati sulle loro pagine e canali Youtube. Immagini tutto il lavoro e le risorse necessarie per creare almeno una 15ina di video e iniziare a ricevere traffico “gratuito”?
Se mai ne avrai.
Questa è la prima difficoltà.
Ma ora immaginiamo che tu ci riesca. In 2 anni hai costruito un blog che genera migliaia di visitatori al mese. Stai guadagnando un sacco di soldi. E tutto va alla grande.
Ma Google decide di aggiornare l’algoritmo del proprio motore di ricerca e cambia il modo in cui sceglie quali risultati devono apparire in prima pagina. Improvvisamente il tuo blog non riceve più traffico e il tuo sito non appare più nei risultati.
Le vendite sprofondano.
Hai impiegato 2 anni per far decollare il tuo business. Ma improvvisamente, tutto finisce.
E il problema è che questi aggiornamenti accadono molto spesso.
È successo ad Agosto su Google, quando un aggiornamento a rovinato migliaia di siti web nel settore della medicina alternativa. Notizia qui.
È successo con Youtube ad Ottobre, che ha improvvisamente cancellato centinaia di canali nel settore dating.
È successo con Instagram ad Aprile, che ha iniziato a limitare tutti i contenuti borderline, in particolare quelli riguardanti foto in bikini, erotiche o comunque provocanti. Immagina le conseguenze per tutte le fitness model che postano continuamente foto spinte su Instagram.
Ora dovresti aver capito i lati negativo del traffico gratuito. Non stiamo dicendo che il content marketing non funziona. Ma non puoi basare un intero business su una piattaforma che da un momento all’altro può rovinarti.
Ed è per questo che dovresti sempre ricorrere al traffico a pagamento.
Traffico a pagamento
Oggi ci sono annunci ovunque sul web.
Puoi acquistare lo spazio pubblicitario per promuovere la tua offerta di affiliazione o i prodotti del tuo e-commerce.
Ed ogni volta che qualcuno fa clic sul tuo annuncio, paghi denaro.
I 3 modi principali per pagare:
- Costo per click (CPC): paghi solo quando un utente fa clic sull’annuncio. Esempio: offri un CPC di €0,10. L’importo massimo che pagherai per ogni click è € 0,10.
Questo è il modello di pagamento adottato da Google, native networks ed altre fonti di traffico che poi andremo a vedere.
- Costo per mille impressioni (CPM): Paghi ogni 1000 visualizzazioni. Esempio: CPM: €2. Se il tuo annuncio è mostrato 10.000 volte, paghi € 20.
- Costo fisso: Paghi un importo fisso indipendentemente dai click visualizzazioni. Esempio: comprerò il blocco annunci su un sito X per uno settimana al costo di € 500.
Il vantaggio del traffico a pagamento è che hai il controllo su tutto:
- È possibile impostare il budget. Se puoi permetterti solo € 10 per il giorno, spenderanno solo € 10 al giorno.
- Puoi impostare le offerte di costo. Ad esempio quanto vuoi pagare per click.
- Puoi mettere in pausa la campagna in qualsiasi momento. Ad esempio, se volessi spendere €100 al giorno, ma dopo aver perso $ 50 non sei così sicuro, o l’offerta che stai promuovendo non converte, puoi mettere in pausa la campagna.
Perché dovresti scegliere il traffico a pagamento
Probabilmente stai pensando … il traffico gratuito è meglio. Così non ho bisogno di spendere tanto.
Beh, la verità è che niente è veramente gratuito.
Se stai facendo YouTube, ci vorrà molto tempo raggiungere abbastanza iscritti al tuo canale da iniziare a guadagnare. Anche anni. E secondo te creare video non richiede delle risorse? Strumenti per registrare, editing dei video, collaborazioni con altri canale per far crescere la tua audience.
Se stai seguendo il percorso SEO? In bocca al lupo. No, non è gratuito. Devi spendere soldi per software e la creazione di backlinks. In più, devi pagare qualcuno che scriva i contenuti del tuo blog.
Sì, ci sono eccezioni alla regola, ma la maggior parte delle volte “gratis” richiede molto, molto tempo per ripagarti del lavoro investito. Semmai riuscirai ad inziare a guadagnare.
Devi creare contenuti, far crescere il tuo sito, raggiungere persone e reti e molto altro ancora.
Dunque, perchè il traffico a pagamento?
- Risultati istantanei. Potresti lanciare una campagna oggi e vedere se è redditizia in poche ore. Content marketing? Possono essere necessari anni per creare un seguito dal blog o da YouTube.
- Non dipendi da un’azienda: Non dipendi da Youtube o Instagram e i loro aggiornamenti.
Cosa succede se la tua fonte di traffico a pagamento principale scompare? Ce ne sono altre 100 per fare un profitto.
- Puoi guadagnare molto più denaro più velocemente dal traffico a pagamento: Se fai e-commerce o affiliate marketing, puoi guadagnare anche 20’000€ al giorno lanciando campagne.
Come scegliere una fonte di traffico?
Dunque, ora che ti abbiamo convinto sul perchè dovresti usare il traffico a pagamento, la prima domanda che ti verrà spontanea è:
Come faccio a capire quale fonte di traffico usare?
Ci sono centinaia e centinaia di diverse fonti di traffico che puoi acquistare. E può sembrare difficile scegliere. Però di seguito ti daremo una lista delle caratteristiche che differenzia una fonte di traffico da un’altra, così alla fine ti sarà più chiaro quale scegliere per te.
Cosa distingue le fonti di traffico?
1) Il tipo di pubblico
Che tipo di pubblico ha Sky Sport? Probabilmente uomini che praticano e seguono sport. Pensi che le pubblicità per scarpe da donna su Sky Sport sarebbero efficaci? Nah.
Dunque, in base alla tua nicchia e al tuo prodotto, sceglierai il tipo di traffico.
Se vendi prodotti per anziani, non puoi scegliere Snapchat che ha un’audience fatta principalmente di teenagers.
Vendi prodotti di arredamento? Pinterest potrebbe essere la scelta giusta. Visto che ha un audience fatta principalmente di donne adulte.
Non solo i dati demografici. Devi anche capire dove è situata la maggior parte degli utenti della fonte di traffico che vuoi scegliere.
Ad esempio, prendendo di nuovo Snapchat, la maggior parte degli utenti sono basati in America. Dunque, se vendi solo in Italia potrebbe non essere la scelta giusta.
Puoi capire i dati demografici e geografici di una fonte di traffico facendo delle ricerche su Google.
2) Le opzioni di targeting
Il targeting è la tua capacità di promuovere i tuoi annunci a una parte selezionata del pubblico. Più opzioni di targeting sono offerte da una fonte di traffico, meglio è.
Alcuni esempi di opzioni di targeting:
- Età
- Genere
- Lo stato in cui si trovano
- I loro programmi televisivi preferiti
- L’ora del giorno in cui stanno visualizzando il tuo annuncio.
- Quale dispositivo la persona (cellulare o desktop, iPhone vs Android)
- Il sito Web che stanno visitando (noto anche come posizionamento o SiteID)
Il targeting ti consente di promuovere i segmenti più redditizi.
Immagina se avessi un’attività per animali domestici e per pubblicizzarla compri €100 per 1000 volantini. Ovviamente, vorrai mettere i volantini nei luoghi in cui sia più probabile trovare il tuo pubblico
Puoi metterli nei negozi di generi alimentari o supermercati, come Esselunga. POTREBBE funzionare, ma possono essere ancora più mirati.
Non sarebbe meglio mettere i volantini nei negozi di animali, nei parchi per cani e nei veterinari?
Questa è una parte importante delle campagne in corso: devi capire CHI vuole la tua offerta, e poi targetizzare la tua audience.
Ecco perché Google e Facebook sono considerati le principali fonti di traffico. Per il grande potere di targeting che queste due piattaforme hanno. Google e Facebook sanno come ti chiami, dove vivi e soprattutto quali sono i tuoi interessi e passioni.
3) I costi
Ogni fonte di traffico ha anche diversi modi di pagamento.
Un sito potrebbe essere troppo caro a causa della concorrenza. Un altro potrebbe essere una “gemma nascosta” e avere un sacco di siti ad alta conversione.
In genere migliore è la qualità del traffico (che andremo a vedere) e migliore è la capacità di targeting, più alti saranno i costi. Ad esempio, Google e Facebook sono tra le fonti di traffico più costose.
4) Norme e regolamenti
Questo è un punto importantissimo.
Alcune fonti di traffico sono più severe di altre. Ciò significa che sei limitato a ciò che puoi promuovere.
Ad esempio, ci sono alcune fonti di traffico che non permettono di promuovere alcuni prodotti. Altre che non ti permettono di usare un determinato linguaggio nelle tue inserzioni.
Un esempio? Facebook non ti permette di promuovere offerte nel settore delle cryptovalute.
5) La quantità di traffico disponibile
Non tutte le fonti di traffico sono in grado di generare 10000€ al giorno. Questo perché c’è bisogno di abbastanza volume (numero di utenti) a cui vendere.
Dunque, più volume ha la fonte di traffico, più è alta l’opportunità di guadagno. Ovviamente, ci sarà anche più competizione.
6) La competizione
Ci sono alcune fonti di traffico là fuori che sono sorprendenti e non troppo competitive. Ad esempio, su Facebook la competizione è altissima, dunque i costi sono più alti.
Snapchat, invece, ha molta meno competizione e di conseguenza costi più bassi.
7) La qualità del traffico
Per qualità del traffico si intende la presenza di bots e traffico finto. Per traffico finto si intende quando ricevi dei clicks sulle tue inserzioni, ma questi click non provengono da persone reali, bensì da robots.
Ora, tu hai pagato per quel click, ma quel click non genererà mai una vendita e questo è un grande problema per tutti i marketers oggi.
Perché esistono i bots? Mettiamo caso che i ho un sito web. E decido di mostrare degli annunci da parte di Google sul mio blog in cambio di denaro. Ora, ogni volta che gli annunci sul mio sito vengono cliccati io ricevo del denaro.
Quindi, usando i bots posso generare migliaia di clicks che Google mi pagherà. E, truffare allo stesso tempo sia Google, che l’inserzionista.
Metriche
Quando si approccia il traffico a pagamento, ci sono delle metriche che bisogna usare per misurare le performance delle campagne.
Ecco delle metriche che devi imparare prima di lanciare la tua prima campagna.
CPM: Costo per mille impressioni (o visualizzazioni).
CPC: Costo per click.
CTR: Click through rate. Il rapporto tra il numero di persone che ha visto il tuo annuncio e quelle che hanno cliccato.
CR: Conversion Rate. Il rapporto tra il numero di persone che ha visto la tua offerta e quelle che hanno comprato.
LPCTR: Landing Page click through rate. Il rapporto tra il numero di persone che ha aperto la tua landing page e quelle che sono andate oltre sbarcando sulla sales page (pagina di vendita).
CPA: Cost Per Action. Costo per ogni volta che un utente ha compiuto l’azione obiettivo della tua campagna. Se il tuo obiettivo era vende, allora il costo per ogni vendita.
CPS: Cost per Sale. Costo per ogni vendita.
CPL: Cost per lead. Costo per ogni lead generato.
CPV: Cost per View. Riguarda le video inserzioni. E significa il costo che hai pagato per ogni visualizzazione del tuo video.
Ottimo! Speriamo di aver coperto tutto quello che dovresti sapere prima di scegliere una fonte di traffico. Ora che sei arrivato fin qui, leggiti la parte numero 2 per trovare l’elenco di tutte le fonti di traffico con le varie caratteristiche.