Questa è la seconda parte dell’articolo riguardante le fonti di traffico. Nella prima parte abbiamo fatto un’introduzione generale al traffico online, alle differenze tra traffico a pagamento e traffico e i fattori da prendere in considerazione quando si sceglie una fonte di traffico.
Di seguito invece, puoi trovare tutte le migliori fonti di traffico.
Facebook, insieme a Google, è tra le fonti di traffico con più alto volume. Ovvero con il più alto numero di utenti. Qualsiasi sia il tuo prodotto, su Facebook troverai l’audience giusta.
Inoltre, Facebook ha una capacità di targeting incredibilmente potente. Come abbiamo già detto in questa guida, questa piattaforma ti permette di targetizzare le persone più propense ad acquistare i tuoi prodotti, in quanto Facebook conosce:
Ora, applica questi dati ad una base utenti di miliardi di persone e renditi conto dell’incredibile potenza di questa piattaforma.
Ovviamente a questa capacità e semplicità di targeting, corrispondono dei prezzi più alti e tantissima concorrenza. Infatti, vista la semplicità con cui è semplice iniziare a fare advertising su Facebook, tutti stanno man mano iniziando a promuovere il proprio business, aumentando la concorrenza e quindi i costi.
Un’altra cosa da sapere è che Facebook ha delle norme anche molto rigide. Ci sono molti prodotti che non puoi promuovere su Facebook. Così come molte pratiche che sono vietate. Ad esempio, se vendi un prodotto dimagrante, non puoi usare foto prima/dopo per mostrare i risultati del prodotto.
Ma questa è solo una delle tante regole, dunque se vuoi iniziare a fare advertising su questa incredibile piattaforma, dedica prima un po’ di tempo a studiarne le regole.
Per quanto riguarda la qualità, questa è molto alta e non dovrai preoccuparti di ricevere click finti.
Il modello di costi di Facebook è quello del CPM, ovvero pagherai per ogni 1000 visualizzazioni ricevute dalla tua inserzione.
Nonostante alcuni punti negativi, Facebook è tra le migliori fonti di traffico che potresti scegliere oggi. Se vuoi imparare a lanciare a tua prima campgna su Facebook, abbiamo già creato una guida per iniziare.
Instagram, facendo parte di Facebook, ha le stesse caratteristiche in termini di qualità del traffico, volume di utenti, costi e capacità di targeting.
La differenza con Facebook è che questa è una piattaforma molto più visiva e dunque, i formati pubblicitari che possono funzionare su Facebook, magari su Instagram non vanno bene. Dunque le caratteristiche delle due fonti di traffico sono simili, cambia il tipo di inserzione che ti troverai a creare, che sarà molto più basata su elementi visivi.
Per questo motivo se vuoi fare advertising su Instagram, tieni conto che avrai bisogno di creatività di qualità.
Google, così come Facebook, è una fonte di traffico con un volume altissimo. Tieni conto che ogni secondo, vengono fatte 63’000 ricerche su questa piattaforma. Ora moltiplicalo per il numero di secondi di una giornata e avrai capito dell’immensa quantità di traffico che puoi targetizzare su Google.
Stiamo parlando di 5.6 Miliardi di ricerche al giorno!
Dunque, qualsiasi sia il tipo di audience che stai cercando, la troverai sicuramente su Google.
E anche qui non devi preoccuparti della qualità della fonte di traffico.
Per il targeting?
Al pari di Facebook, Google a ha migliaia di dati su di noi. E per alcuni aspetti, Google potrebbe essere meglio di Facebook.
Perchè?
Vedi, quando vai su Facebook, sei lì per svago. Ora, nel tuo svago, mostri i tuoi interessi. Ma questo interesse non è forte come lo mostri su Google
Infatti, quando vai su Google, ci vai con lo scopo di cercare qualcosa.
Ad esempio “Come dimagrire” o “Come guadagnare online”. Esprimendo un bisogno più forte rispetto a quando metti “mi piace” su un posto di una pagina fitness.
Per, quanto riguarda i dati demografici, anche Google ti permette di targetizzare un’audience in base all’età, localizzazione, etc.
Google potrebbe interessarti perchè ha differenza di Facebook, ha un modello di costi CPC, ovvero paghi solo quando un utente clicca sulla tua inserzione.
Tuttavia, essendo che gli utenti Google hanno un interesse più forte, i costi potrebbero essere leggermente più alti di Facebook a seconda della nicchia. Ma non ci sono comunque grandi differenze.
Infine, Google, così come Facebook, ha delle regole molto rigide, dunque, è bene studiarle bene prima di inziare a fare advertising.
Se vuoi scroprire di più su come fare advertising su Google, abbiamo scritto un’intera guida qui.
Youtube è per Google quello che Instagram è per Facebook.
Fa parte dello stessa piattaforma pubblicitaria. Dunque, stesso discorso di Google in termini di targeting, qualità della fonte di traffico etc.
Quello che cambia è il formato delle inserzioni, ovvero i video. Inoltre, anziché pagare per click, pagherai ogni volta che la tua video inserzione viene guardata per almeno 10 secondi.
Native si intendono quel tipo di inserzioni che si adattano al contesto in cui vengono mostrate. Tra le fonti di traffico native più conosciute ci sono Outbrain e Taboola.
Per farti capire chiaramente cosa si intende per native ads, guarda questa foto così capirai subito:
Hai sicuramente visto uno di queste inserzioni almeno una volta nella vita.
Dunque avrai capito che con native ads hai la possibilità di creare delle inserzioni che sembrano naturali, quasi come dei semplici articoli, facendo abbassare all’utente la guardia. Il native è dunque una fonte di traffico poco invasiva.
Il native advertising è sempre esistito, ma è solo negli ultimi anni che ha iniziato a guadagnare popolarità. Questo è successo quando Google e Facebook hanno iniziato a diventare troppo rigidi e quindi molti marketers hanno iniziato a trovare un’alternativa in Networks come Taboola o MGID.
Infatti, il native advertising ha delle regole meno rigide ma questo dipenderà dal network che sceglierai.
Taboola e Outbrain sono quelli più rigidi, ma sono anche quelli con più volume di traffico. Infatti, combinati insieme, hanno più volume di Facebook.
Poi ci sono network come MGID, che hanno meno volume, ma ti permettono di pubblicizzare qualsiasi cosa ed usare anche tecniche di vendita molto aggressive che su Facebook causerebbero un ban immediato del tuo account.
Le opzioni di targeting per il native non sono tuttavia potenti come Facebook e Google. Infatti, non potendo raccogliere dati sugli utenti, non hai ha disposizione a quel tipo di targeting e ottimizzazione.
Comprare traffico native è un po’ come piazzare un articolo su migliaia di giornali. Ma ovviamente puoi decidere su che tipo di siti web le tue inserzioni sono pubblicate. Ad esempio, se stai promuovendo un integratore per dimagrire, puoi targetizzare siti di Fitness e alimentazione.
Il native advertising si basa su un modello di CPC, è il costo dipende molto dal network che sceglierai. Taboola e Outbrain sono molto più costosi di MGID o RevContent.
Un click su MGID costa minimo 0.03€, mentre su Taboola dovresti pagare almeno 0.2-0,3€ per iniziare a ricevere qualche click.
Inoltre, se decidi di fare native advertising, un problema con cui ti troverai a combattere è quello dei bots. Infatti, la qualità qui ha un calo incredibile rispetto a Facebook o Google. Ed è importante usare strumenti come i trackers per bloccare i posizionamento con un’alta percentuale di bots per evitare di pagare per dei fake clicks.
Un ultimo consiglio, se vuoi iniziare a fare advertising con Taboola, Outbrain, RevContent, MGID, etc, chiedi prima al network la quantità di traffico disponibile per la geo che vuoi targetizzare.
Il push traffic, così come il native advertising, è una fonte di traffico che è sempre esistita, ma è nel 2018 che ha attraversato un vero e proprio boom, soprattutto per chi fa affiliate marketing.
Hai mai ricevuto una di queste notifiche?
Ecco, questa è un’inserzione push.
Oppure hai visto uno di questi popup apparire in un sito web:
Questa è una richiesta a farti iscrivere ad una lista push, per poi mandarti notifiche come hai visto sopra per promuovere qualcosa.
Ma, non devi necessariamente creare una lista di iscritti per mandare questo tipo di ads. Infatti ci sono dei network, come PropellerAds o ZeroPark creano enormi liste di iscritti alle notifiche push, per poi rivenderle agli advertiser.
In pratica, tu paghi PropellerAds, e loro mandano la tua inserzione agli iscritti della loro lista.
E per quanto riguarda il volume? Così come il native, ci sono diversi network che vendono traffico push, dunque, se usi due o più network, non dovrai preoccuparti di avere poco volume.
Cosa puoi promuovere con il push traffic? Puoi promuovere di tutto, ma non tutte le offerte funzionano. La maggior parte degli advertisers promuove offerte in affiliazione di dating, integratori e sweepstakes.
Il push traffic non è una fonte di traffico che ti permette un’elevata possibilità di targeting. Infatti, puoi solo scegliere la nazionalità e l’ora del giorno in cui vuoi mandare le notifiche push. Alcuni network, inoltre, permettono anche di targetizzare la regione o le città.
Il lato positivo del push traffic è il suo costo. Il modello è quello del CPC e i prezzi sono abbastanza bassi. In Italia, ad esempio, il CPC nei vari network è di circa 0.02€ che è bassissimo, se lo confronti a Google che è in media di 0.50-0.60€, il push traffic è 10 volte più economico.
Per le regole? Attualmente il push traffic è molto permissivo e permette di pubblicizzare qualsiasi cosa in qualsiasi modo, sempre nei limiti del legale. Ma avere un’inserzione rifiutata per mancato rispetto della privacy è molto difficile.
Dunque, se stai cercando una fonte di traffico che costa pochissimo e con poche regole questa potrebbe essere un’ottima scelta.
Per chiudere il capitolo sulle notifiche push, per ora il problema dei bots non è molto diffuso come sul traffico native.
Ma è sempre opportuno l’utilizzo di trackers per l’ottimizzazione delle campagne, soprattutto sei fai affiliate marketing.
Pinterest è considerato un social network al femminile. Nonostante ci siano molti uomini che usano Pinterest, questa fonte di traffico è indicata principalmente per chi vuole targetizzare un pubblico femminile.
Il volume è molto lontano da Facebook o Google. Infatti, conta circa 250 milioni di utenti.
Pinterest viene usato principalmente per scoprire prodotti di abbigliamento, arredamento, cucina. E l’elemento principale è l’aspetto visivo dei contenuti, simile ad Instagram.
Gli argomenti più diffusi su Pinterest sono: Viaggio, Home Decor, Giardinaggio, Abbigliamento.
Dunque, se quello che vendi è tra le categorie precedenti, questo social network potrebbe funzionare.
Le opzioni di targeting non sono potenti come Instagram, ma ti permettono comunque di targettizzare gli utenti in base alle loro passate ricerche, proprio come Google, anche se Pinterest non ha l’enorme quantità di dati che Google ha a disposizione.
Tuttavia Pinterest è molto più economico di Google, e applica lo stesso modello di costo del CPC.
Partiamo col dire che Snapchat è principalmente diffuso negli Stati Uniti, quindi, mentre ci sono sicuramente utenti italiani su Snapchat, sarebbe difficile scalare una campagna. Per questo è una fonte di traffico un po’ limitata per il mercato italiano.
Questa piattaforma ti permette di targettizzare gli utenti in base ai loro interessi, la loro età e geolocalizzazione.
E similmente a Facebook applica un modello di costi CPM. Ma, è molto più economica di Facebook.
Inoltre, l’altro vantaggio rispetto a FB è la flessibilità delle regole. Infatti, le Policy di Snapchat sono molto più permissive rispetto a quelle di Facebook.
L’audience? Snapchat è diffuso principalmente tra gli utenti al di sotto dei 30 anni. Dunque, tieni conto di questo dato se vuoi iniziare a fare advertising su Snapchat.
Questa è la forma di online advertising più antica e la prima fonte di traffico a pagamento online. Quanti banner come questi hai visto nella tua vita?
Migliaia vero?
Per il traffico display, il discorso è molto simile al native. Non hai molte possibilità di targeting, a parte il tipo di sito in cui la tua inserzione viene esposta.
I banner, col tempo, sono diventati sempre più “invisibili” agli utenti perché ne hanno visti talmente tanti che hanno imparato ad ignorarli completamente.
Ma se le creatività che usi sono abbastanza buone, non dovresti avere problemi.
Per quanto riguarda i costi, si applica in genere il modello del CPC. Ma il prezzo, così come e policy, dipenderanno principalmente dal network da cui deciderai di lanciare le tue campagne. Ma i costi sono sicuramenti bassi rispetto a Facebook, Google o Youtube.
Il problema principale qui è quello dei bots. Infatti, imparare a riconoscere i posizionamenti con molto bot traffic sarà la prima competenza che dovrai sviluppare se vuoi iniziare a fare questo tipo di advertising.
È stata una bella fatica eh? Queste due guide insieme contengono quasi 5000 parole. Hai messo un bel po’ di informazioni nella tua testa riguardo le fonti di traffico.
Ora, guarda il tuo business, quello che vendi, il tuo budget e le tue competenze. E in base a quello che hai letto finora, dovresti essere in grado di capire la fonte di traffico che più si addice a te.
Sei ancora indeciso? Opta per Facebook e Google. Uno, perché sono le più facili per iniziare puoi iniziare a fare vendite più presto grazie alle capacità di targeting di cui ti abbiamo detto.
Due, perché sono le più diffuse, dunque sul web troverai più informazioni e assistenza al riguardo. E puoi iniziare proprio dal nostro blog.
Infatti, puoi trovare qui la guida per Facebook oppure clicca qui per leggere la guida sull’advertising su Google.
In bocca al lupo!
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