Se hai un’idea innovativa in mente e sei pronto ad avviare il tuo piccolo business, con questa guida ti aiutiamo a chiarire quali sono i passaggi necessari per farlo. Cosa vuol dire start up? Come iniziare?
Oggi di aziende start up si parla molto, ma cosa significa start up nello specifico? Se dovessimo definire cos’è una start up, potremmo dire che si tratta di una società che si occupa di tecnologia e opera nel settore informatico. Ormai però la definizione di start up, con l’avvento di internet, ha allargato i propri orizzonti e può toccare mercati anche molto diversi tra loro, uno tra tutti quello energetico.
La start up dunque è una neo impresa, improntata alla ricerca e all’innovazione, con l’obiettivo di esplorare e sperimentare nuovi business. In altri termini, una start up si occupa di risolvere problemi, trovando soluzioni ad alto tasso innovativo.
Ci sono delle caratteristiche fondamentali che rendono tale un’impresa start-up. In una neo società di questo tipo non possono mancare tratti essenziali come:
Vediamo meglio di cosa si tratta.
“II mio progetto porta una soluzione o un vantaggio rispetto a ciò che già si trova sul mercato?”
Questa potrebbe essere un’ottima domanda di partenza per creare il tuo piccolo business. L’innovazione, intesa sia come processo che come caratteristica del prodotto, è la condizione indispensabile per parlare di start-up.
L’obiettivo che ti spinge a voler creare qualcosa di nuovo deve essere il fatto di trovare una soluzione ad un problema, cui il settore in cui operi non abbia già pensato, soverchiando a tutti gli effetti lo status quo di un mercato.
Se il tuo progetto presuppone la possibilità di espanderti senza limiti, senza incontrare cioè dei vincoli in termini di risorse, possiedi anche la seconda prerogativa essenziale per l’avvio della tua start up: la scalabilità.
Con questo termine si intende la capacità di una start up di svilupparsi in modo esponenziale, utilizzando poche risorse.
La replicabilità del modello di business, assieme alla scalabilità, sono caratteristiche che vanno a braccetto per quanto riguarda la possibilità di crescita su larga scala.
Per replicabilità si intende la possibilità di esportare il modello di business della propria start up anche in diverse aree geografiche nel mondo e indipendentemente dal contesto e dalle tendenze entro cui si trova ad operare. In altri termini, la tua start-up deve avere un po’ il fascino del “senza tempo”!
L’impresa start up che hai in mente deve essere considerata come il punto di avvio; deve essere pensata come un trampolino di lancio, che presuppone una transizione ad un vero e proprio business.
Senza le caratteristiche che ti abbiamo appena descritto, difficilmente potrai portare uno sconvolgimento allo status quo del settore in cui vuoi operare. La capacità di creare un nuovo mercato è essenziale per concretizzare la tua idea ed avviare il tuo business.
Se ti stai chiedendo se il ristorante di specialità siciliane sotto casa sia una start up, no, no lo è! A meno che non si parli di un nuovo modello di business, che abbia sconvolto il settore della ristorazione, permettendogli di aprire in numerosi paesi e acquistando quote di mercato molto alte.
Ma cosa si intende dunque per start up? Se non siamo di fronte ad un modello scalabile e replicabile, che comporti una diffusione e una crescita su larga scala e in diverse aree del mondo, molto probabilmente ci troviamo di fronte ad una PMI, una delle realtà che costituiscono il panorama imprenditoriale italiano.
Sono dunque modelli di business diversi, che bisogna far attenzione a non confondere.
Ma fino a che punto si può parlare di start up? La linea di confine che ci permette di distinguere cos’è start up da cosa non lo è, è il concetto di “Exit”. Con questo termine si intende il momento il cui, tu, giovane startupper, avrai ripagato tutta la catena di valore legata alla start up stessa.
Se ti stai chiedendo come fondare la tua start up, vediamo insieme i punti fondamentali per farlo.
Innanzitutto per creare la tua impresa start up, vanno chiariti quelli che sono i requisiti fondamentali che ne permettono l’avvio:
Se hai tutti questi pre-requisiti, possiamo passare al vero e proprio iter per aprire il tuo piccolo business innovativo. Innanzitutto è necessario aprire la partita IVA, misura che accomuna l’apertura di qualsiasi attività, ciò sommato all’iscrizione al Registro delle Imprese e all’adesione all’INAIL.
A questa fase amministrativa, segue un’altra fase indispensabile: progettare un business plan, che consenta di designare un business model e un’analisi di mercato realistici e concreti. Questo passaggio è fondamentale anche per attrarre capitali e finanziatori, che possano incentivare la tua piccola impresa.
Puoi anche sfruttare la Carta dei Servizi Regionali, una smart card che permette di criptare le informazioni aziendali e dialogare più facilmente con gli organi della Pubblica Amministrazione grazie alla piattaforma ComUnica.
In questo tipo di mercato imprenditoriale esistono dei veri e propri mentori che, ponendosi come consulenti, possono aiutarti a guidare e orientare il tuo percorso di lancio verso un nuovo business. Queste figure hanno il compito di fornirti competenze ed eventualmente anche aiutarti con il finanziamento della tua attività.
Possono essere di due tipi:
Potrebbe essere utile infine riconoscere le diverse tipologie di start up:
Ora hai tutto ciò che ti serve per capire come avviare la tua start up. Se vuoi rimanere aggiornato su tutte le novità del settore, non perderti i nostri club esclusivi che puoi trovare qua sul nostro sito.
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