Furto Bitgrail: l’exchange di criptovalute italiano ha annunciato di essere stato attaccato la scorsa settimana. Circa $195 milioni di criptovaluta dei clienti sono andati perduti. Tuttavia, secondo alcuni – inclusi gli sviluppatori della criptovaluta rubata – la situazione potrebbe essere diversa.
BitGrail, con sede in Italia, è un exchange che consente il trading di Bitcoin e altre criptovalute. Fino a poco tempo fa BitGrail era uno dei principali portali per il trading di Nano, una criptovaluta precedentemente nota come RaiBlocks.
Furto Bitgrail
Giovedí scorso, il fondatore di Bitgrail, Francesco Firano, ha annunciato il furto da parte degli hacker di 17 milioni di Nano – circa 195 milioni di dollari.
Tuttavia, questa affermazione è stata accolta con scetticismo, a causa di alcune mosse “sospettose” di BitGrail.
All’inizio di gennaio, l’exchange ha bloccato tutti i prelievi e depositi di Nano. Successivamente, BitGrail avrebbe applicato i protocolli di verifica d’identitá e antiriciclaggio per i propri utenti. La piattaforma avrebbe anche bloccato gli utenti non europei. Come conseguenza delle notizie, il prezzo di Nano calò del 20%.
Sulla scia del presunto hack, Firano avrebbe chiesto agli sviluppatori della valuta Nano di compiere un’azione di “fork” per ripristinare i fondi presumibilmente rubati dall’exchange.
Il team di Nano ha risposto rifiutando la richiesta, condividendo una copia della comunicazione con Firano. Ha anche affermato:
“Adesso abbiamo sufficienti motivi per ritenere che Firano abbia ingannato il Nano Core Team e la comunitá riguardo alla solvibilitá dell’exchange BitGrail per un periodo di tempo significativo“.
Tutto ció potrebbe far pensare che Firano abbia gestito male le risorse dei clienti e che abbia rivendicato un “hack” come copertura.
Tuttavia, il team di Nano non ha fornito ulteriori prove specifiche di questa affermazione.
Firano ha dichiarato al Sole24ORE di aver ricevuto molteplici minacce di morte dal momento dell’annuncio dell’hack.
I furti sugli exchange di criptovalute
Nonostante la grossa somma, la perdita di $195 milioni è inferiore a diversi altri crolli di cripotvalute. Nel 2014, sono stati rubati almeno $387 milioni di Bitcoin dall’exchange giapponese Mt.Gox. Il mese scorso, il valore di $534 milioni della criptovaluta NEM è stato rubato da Coincheck, exchange con sede in Giappone.
Molti exchange internazionali sono essenzialmente non regolamentati, persino quelli negli Stati Uniti. A causa di questo elevato rischio, gli esperti di criptovalute scoraggiano fortemente di lasciare i token alla custodia degli exchange. L’alternativa piú “sicura” è rappresentata dai wallet locali.