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Lavoro liquido: quando lo smart working lo si fa in hotel

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Lavoro liquido: quando lo smart working lo si fa in hotel

Il lavoro liquido e l’aumento delle attività di smart working riusciranno a salvare il settore alberghiero colpito duramente dall’emergenza del COVID-19?

Secondo una startup di Roma fondata nel 2014, questo è davvero possibile.

Il progetto innovativo vuole far incontrare la domanda di chi cerca un luogo differente per lavorare in maniera “liquida” con l’offerta di camere di hotel di lusso che in questo periodo hanno visto calare drasticamente i fatturati.

Scopriamo insieme tutti i dettagli dell’iniziativa.

Tutti i dettagli dell’iniziativa

Il lavoro liquido ai tempi della pandemia sta entrando sempre più nelle abitudini delle persone interessate a lavorare rispettando le norme di sicurezza post Coronavirus.

Ed è proprio qui che entra in scena Simon Botto, ideatore e fondatore di DayBreakHotels.com

La sua idea è semplice e nello stesso tempo innovativa: trasformare gli hotel in luoghi dedicati al lavoro agile.

Il lancio della piattaforma non è affatto una novità…

Infatti Simon è partito esattamente sei anni fa.

Il suo portale (diretto in stretta collaborazione con altri soci) pubblicizza la disponibilità gionaliera di camere e servizi di hotel di lusso.

Il valore aggiunto offerto ai propri clienti è rappresentato dai prezzi scontati.

Il servizio è reso disponibile in 16 paesi nel mondo (compresi Emirati Arabi e Stati Uniti).

I prezzi per usufruire del servizio variano da:

  • 49 euro per un giorno (con orario dalle 8 alle 20);
  • e 199 euro per una settimana di lavoro liquido in hotel.

Il progetto ha già coinvolto una rete importante di strutture affiliate (si parla di più di 5.000 location operative sia in Italia che all’estero).

La dichiarazione di Simon Botto

Simon Botto è un ex pallanuotista di serie A.

La sua carriera è iniziata come avvocato d’affari.

Ma comprende subito che quella non è la sua strada.

La svolta arriva frequentando un master dedicato al settore alberghiero.

Grazie a questo evento arriva l’intuizione: utilizzare gli alberghi di lusso di giorno per destinarli a chi è interessato ad usufruirne per il proprio lavoro agile.

Quindi crea DayBreakHotels.com, affiancato da tre soci.

Simon Botto:

«L’idea nasce da una sfida personale: rivoluzionare il concetto dell’hotel, rendendolo uno spazio liquido in grado di trasformarsi in ciò di cui il cliente ha bisogno sfruttandone così tutto il potenziale.

«Oggi la nostra visione ci permette di aiutare sia le strutture partner, per alcune delle quali siamo attualmente il principale canale distributivo, sia le società con cui collaboriamo, interessate a offrire ai loro dipendenti la possibilità di usare i nostri hotel per il loro smart working»

Lavoro liquido in una società liquida

I termini “lavoro liquido” e “società liquida” nascono dalle intuizioni del sociologo polacco Zygmunt Bauman.

Lavoro liquido

Nei suoi ultimi lavori, Bauman ha inteso spiegare la postmodernità usando le metafore di modernità liquida e solida.

Attraverso il suo lavoro di ricerca è giunto a sostenere che l’incertezza che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori.

In particolare egli lega tra loro concetti quali:

  • il consumismo e la creazione di rifiuti umani;
  • la globalizzazione e l’industria della paura;
  • lo smantellamento delle sicurezze e una vita liquida sempre più frenetica e costretta ad adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusa.

Per maggiori informazioni su Bauman, visita la pagina di Wikipedia a lui dedicata.

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