Introduzione: Cos’è il retargeting? Andiamo a vedere questa pratica. E perché non puoi trascurarla per spremere ogni centesimo dalle tue campagne pubblicitarie.
Se hai letto il post precedente sui funnel di vendita, probabilmente ti ricordi del fatto che non tutte le persone che entrano nel tuo funnel alla fine finiscono per diventare clienti.
Molte persone interagiscono con le tue inserzioni, ma non finiscono mai per visitare il tuo e-commerce store.
Molte persone visitano la tua pagina prodotti ma non iniziano mai alcun acquisto.
Tanti prospects inizieranno il processo d’acquisto mai poi abbandoneranno il carrello un attimo prima di pagare…
E tanti altri ancora compreranno i tuoi prodotti ma non torneranno mai più per acquistare di nuovo.
Questo accade continuamente e tutti queste conversioni interrotte durante il percorso significano una sola cosa: guadagni mancati.
100 prospects visiteranno il tuo sito, ma 98 di loro non compreranno niente.
Altri 200 diventeranno dei leads, iscrivendoti alla tua newsletter, ma solo 5 di questi leads diventeranno clienti.
Come si risolve tutto questo spreco?
RETARGETING!
O, come viene a volte chiamato, remarketing.
Hai mai visitato un sito Web e successivamente hai iniziato a vedere banner e inserzioni per quel sito ovunque online? Questo è il retargeting.
Il retargeting si verifica quando visiti un sito web (come Amazon) e inseriscono un cookie sul tuo computer. Indipendentemente da dove vai su internet, ti identificheranno, il che significa che possono mostrarti annunci correlati alle pagine Web che hai visitato quando fatto clic sul sito Web di Amazon.
Quando è stato introdotto per la prima volta il retargeting, piattaforme specializzate come AdRoll sarebbero state la strada per rendere possibile il retargeting.
Successivamente, con gli anni, piattaforme come Facebook e Google hanno iniziato a offrire opzioni di retargeting, consentendo agli online marketers di entrare di nuovo in contatto con tutti gli utenti che hanno visitato il loro sito web ma non hanno compiuto alcuna azione.
Molte persone, soprattutto chi non è nel campo dell’online marketing, si chiede se la pratica del retargeting sia legale. Perchè molte volte il remarketing viene fatto in modo aggressivo e gli utenti iniziano a sentirsi “stalkerati”.
La risposta più breve è sì. Il retargeting è legale fintanto che il sito web che esegue questa pratica ottenga il consenso degli utenti per farlo.
Dunque, quando sbarchi su un sito e accetti la normativa sui cookie, se vai a leggere a fondo quella normativa, scoprirai che stai accettando che il sito web aggiunga dei cookie al tuo browser e dunque sia in grado di eseguire il retargeting.
Molto probabilmente il tuo funnel è strutturato più o meno così:
Inizia col generare attenzione per fino ad arrivare all’azione, la vendita. E non tutti gli utenti passano dalla fase di attenzione a quella di interesse. Successivamente vengono persi altri utenti quando si passa dall’interesse al desiderio. E ancora, non tutti gli utenti nei quali hai generato desiderio verso il tuo brand alla fine acquisteranno.
E i motivi possono essere tantissimi: È la fine del mese e non hanno abbastanza soldi per comprare. Sono sulla metropolitana, hanno visto la tua inserzione ma non ci hanno cliccato perchè devono improvvisamente scendere dalla metro per tornare a casa.
Prima di comprare vogliono fare una ricerca su Google, ma col tempo si sono completamente dimenticati del tuo prodotto.
O semplicemente, il prospect non si fida abbastanza del tuo brand per comprare i tuoi prodotti.
Per questi ed altri mille motivi che non puoi controllare, non tutte le persone che entrano in contatto col tuoi brand diventeranno tuoi clienti.
Ed è qui che entra in gioco il retargeting. Lo scopo è quello di ricordare alle persone del tuo brand. Magari dopo la corsa in metro, ritornano a casa, aprono Facebook e vedono di nuovo la tua inserzione e questo diventa così il momento giusto per chiudere la vendita.
Il retargeting è la pratica che può realmente dare un spinta al tuo ROI.
E ci sono alcune statistiche che dovrebbero convincerti ad iniziare ad adottare questa pratica:
Convinto ora?
Se vai da una persona a caso e gli chiedi “Mi vuoi sposare?” È probabile che ti dirà di no …
Ma se chiedi alla stessa persona a caso “Ehi, penso che tu sia carina, ti piacerebbe andare ad un appuntamento con il caffè?”, Potrebbero dire di sì. Così il vostro appuntamento va bene, decidete di avere altri appuntamenti fino ad iniziare a prendere sul serio la vostra relazione.
Alla fine vi trasferite insieme e finalmente rifai la fatidica domanda. A questo punto, c’è una possibilità molto più alta che il tuo partner accetti la tua proposta di matrimonio.
Come nei rapporti tra uomo e donna, la chiave per il marketing è costruire relazioni e fiducia.
Qualcuno visita il tuo sito Web, ma non acquista. Così esegui il remarketing e quest’utente continua a vedere i tuoi annunci ovunque. Dopo un po’ si sente come se ti conoscesse e quindi ci sono maggiori probabilità di darti una possibilità rispetto totale estraneo.
Ma bisogna stare attenti a mantenere una sorta di equilibrio.
Infatti dovrai stare attento al numero di annunci che stai utilizzando per ripetere il targeting. Non vuoi che gli utenti iniziano a pensare che tu sia uno stalker.
L’obiettivo del remarketing è guadagnare la fiducia dei visitatori del tuo sito e dei potenziali clienti mettendoli a tuo agio con te.
Il tuo pubblico ha molte più probabilità di convertirsi se ha già investito nella fiducia in te.
Per creare delle campagne di retargeting, devi innanzitutto capire chi sono le persone che sono entrate in contatto con il tuo brand e raccogliere dati sul loro comportamento nel tuo sito web. E questo puoi farlo in due modi: tramite un pixel o tramite delle liste.
Il retargeting basato su pixel è la forma più comune di raccolta di dati sulla tua audience.
Funziona con l’aiuto di un codice JavaScript (un pixel) inserito nel tuo sito Web o nella landing page. Dopo aver collegato il pixel, ogni volta che un visitatore arriva al tuo sito Web o alla pagina di destinazione post clic, il pixel rilascia un cookie anonimo nel browser del visitatore.
E quando il visitatore lascia la tua pagina e continua a navigare in altri siti Web, il pixel fa sapere al tuo provider come Google Ads o Facebook che questi visitatori devono iniziare a vedere i tuoi annunci.
Il retargeting basato su pixel garantisce che i tuoi annunci vengano visualizzati da persone che hanno consultato il tuo sito Web o fatto clic sulla tua landing page.
Un altro vantaggio con il retargeting basato su pixel è che si avvia istantaneamente. I visitatori possono immediatamente iniziare a vedere annunci di retargeting non appena lasciano il tuo sito web. E questi possono convincerli a tornare alla tua offerta quando sono ancora “caldi”.
Con il retargeting basato sulle liste, usi gli elenchi dei tuoi clienti o visitatori esistenti che ti hanno fornito il loro indirizzo e-mail e gli mostri annunci specifici.
Per iniziare con il retargeting basato su elenco, carica semplicemente l’elenco dei contatti email che hai sulla piattaforma di retargeting di tua scelta e il tuo pubblico dovrebbe iniziare a vedere i tuoi annunci mentre navigano sul Web.
Puoi anche inviare campagne di e-mail marketing per convincerli a rivisitare l’offerta a cui hanno mostrato interesse.
Per capire quali contenuti utilizzare nelle campagne di remarketing, puoi leggere questo post sui funnel di vendita, in cui vengono analizzate le 4 fasi di un funnel. E per ogni fase troverai appunto il tipo di contenuti e inserzioni da usare ed è quello che dovrai fare nelle campagne di retargeting.
Il nostro consiglio è di creare sempre delle campagne di retargeting parallele alle campagne normali in modo da sfruttare ogni singola interazione e cercare di trasformarla in una vendita o almeno un lead.
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