Corea del Sud contro le criptovalute: alcuni report hanno parlato di un possibile divieto di trading sugli exchange locali. Secondo questi, un ministro sudcoreano avrebbe annunciato piani per un progetto di legge. Questo vieterá il trading di criptovalute nel paese.
Corea del Sud contro le criptovalute
Le truffe Bitcoin in Corea del Sud non sono affatto una novitá. Il paese, infatti, ha sempre cercato di bloccare lo sviluppo di falsi exchange di criptovalute.
Secondo un report di Reuters, i funzionari della Corea del Sud stanno lavorando su una documentazione. Questa renderá illegale il trading di valute virtuali sugli exchange locali.
Il Ministro della Giustizia del paese, Park Sang-ki, avrebbe detto che la decisione arriva in seguito a discussioni e accordi tra i dipartimenti governativi, tra cui il Ministero delle Finanze e le autoritá di regolamentazione finanziaria.
Reuters ha riferito che Sang-ki ha annunciato il divieto durante una conferenza stampa, affermando:
“Ci sono grandi preoccupazioni riguardo le valute virtuali. Il Ministero della Giustizia sta preparando una proposta di legge per vietare il trading di criptovalute attraverso gli exchange“.
Tuttavia, in un altro report, Reuters ha citato un portavoce dell’ufficio prersidenziale che informava i giornalisti, dicendo:
“I commenti del Ministro della Giustizia, Park, relativi alla chiusura degli exchange di criptovalute rappresentano una delle misure preparate dal Ministero delle Giustizia. Ma questa misura non è stata finalizzata“.
Comunque, anche se approvato, è improbabile che la legislazione entri in vigore in tempi brevi. Nel precedente articolo, infatti, Reuters afferma:
“La legislazione per un divieto assoluto del trading di monete virtuali richiederá il voto a maggioranza dei 297 membri dell’Assemblea nazionale, un processo che potrebbe richiedere mesi o addirittura anni“.
Tuttavia, secondo il report di Reuters sulle mosse contro gli exchange di Bitcoin della Corea, Bithumb e Coinone sono giá stati oggetto di raid. Secondo quanto riferito, i dipendenti degli exchange avrebbero detto che i funzionari hanno visitato i loro uffici per una presunta indagine sull’evasione fiscale.