In Toscana apre il primo “Smart Working Village”
Finalmente anche in Italia nascerà il primo “Smart Working Village“, dedicato a chi vuole lavorare da remoto in uno dei migliori borghi della Toscana.
Situato tra il Monte Amiata e le colline toscane, il borgo di Santa Fiora è una delle mete preferite dai turisti in cerca di tranquillità.
Ora attraverso questa operazione di rilancio, il Comune punta anche a radunare la nicchia dei lavoratori agili.
Chi è interessato all’iniziativa può accedere al bando (disponibile online) che servirà a raccogliere le candidature che perverranno entro e non oltre il 31 dicembre 2020.
Buona lettura dalla redazione di “Business da Casa“!
La location scelta per il progetto
Il primo “Smart Working Village” d’Italia sorgerà a Santa Fiora, in provincia di Grosseto.
Si tratta di uno dei borghi più suggestivi della nostra penisola abitato da circa 2.500 persone.
L’idea nasce dal Comune che di recente ha introdotto la banda ultralarga proprio in quei luoghi.
“Smart Working Village”: la dichiarazione di Federico Balocchi
Il primo cittadino di Santa Fiora spiega così il lancio del primo “Smart Working Village” d’Italia:
«Ci sono persone che amano la vita frenetica mentre per altre è una costrizione.
E poi c’è chi desidera alternare la vita nella grande città, alla possibilità di trascorrere almeno la metà dell’anno in un piccolo borgo come il nostro.
Ci rivolgiamo a tutte queste persone, mosse da esigenze e obiettivi differenti.»
In pratica l’obiettivo primario dell’aministrazione comunale è quello di fidelizzare gli interessati a rimanere in maniera permanente a Santa Fiora anche dopo il periodo iniziale di prova.
Il bando per accedere allo Smart Working Village
Il bando, offerto dal Comune di Santa Fiora, prevede un tesoretto complessivo di circa trentamila euro.
L’erogazione del denaro sarà effettuata tramite voucher destinati a chi sceglierà di affittare una casa per almeno due mesi.
Le spese di affitto saranno coperte per un importo di circa il 50% (massimo duecento euro al mese per sei mesi che potranno anche essere prorogati).
Ancora le parole del sindaco Balocchi:
«L’esperienza del Covid-19 ci ha costretto a rivedere l’organizzazione del lavoro, sperimentando su larga scala lo smart working.
Alcune strutture turistiche hanno colto questa opportunità con un’offerta su misura per il lavoratore.
Nel caso di Santa Fiora è un intero Comune che si propone come smart working village.
Nella convinzione che il lavoro da remoto non sia solo una soluzione temporanea per affrontare l’emergenza, ma possa rappresentare il futuro.»
A chi si rivolge
L’iniziativa lanciata dal Comune di Santa Fiora si rivolge a chiunque voglia lavorare in modo agile stando lontano dal caos e dalla confusione delle grandi città.
Quindi è la soluzione di smart working perfetta per:
- imprenditori digitali;
- professionisti;
- dipendenti (pubblici e privati);
- e anche artigiani interessari a lavorare presso un caratteristico borgo di montagna.
Le modalità per aderire
Se sei interessato a creare il tuo business da casa nel primo “Smart Working Village” d’Italia, visita subito il sito ufficiale.
All’interno trovi le informazioni necessarie per partecipare al bando.
Ricorda che le candidature verranno accettate entro e non oltre il 31 dicembre 2020.
Conclusione
Certamente l’idea del primo “Smart Working Village” d’Italia sembra essere davvero vincente.
A questo proposito chissà se anche altri comuni italiani decideranno di replicare il format per generare introiti extra…
In effetti questo secondo lockdown ha aumentato ancora il numero di persone impegnate in un lavoro da casa.
E Tu che ne pensi di questa iniziativa davvero originale lanciata dal Comune di Santa Fiora?
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