LiveSmart 360, l’azienda di Sarasota, Florida, USA che produce il “cioccolato del benessere” sembra affrontare una situazione che non era stata prevista.
Leaders non pagati, venditori non pagati e impiegati licenziati? Durante l’ultimo mese sono state molte le email ricevute in cui veniva accusata l’azienda di non comportarsi correttamente.
Ad inizio 2015 era stato annunciato da LiveSmart 360 che l’azienda aveva rilevato la posizione del VP of Sales Steven Thompson (notizia ufficiale) a seguito di un accordo “pacifico” tra le due parti, accordo che stando allo stesso interessato, non è stato così “pacifico”.
Questa situazione ricorda quanto accaduto un anno fa con Mark McCool, il fondatore e primo proprietario dell’azienda. Infatti anche questo era stato allontanato in maniera “non proprio amichevole“, stando a quanto sempre da lui dichiarato su BFH.
LiveSmart 360 ha quindi annunciato durante un webinar ai suoi distributori l’entrata in gioco della leader Onyx Coale, la quale era supposta ad aiutare l’azienda colmando il buco lasciato da Steven. Ad oggi, sembrerebbe che Onyx non faccia già più parte dell’azienda (dopo solo due mesi). Non si capisce infatti il perché del suo allontanamento, soprattutto dopo tutta la spinta che la stessa azienda aveva dato a Onyx durante i suoi webinar, dato che si parlava di questo cambiamento come un passo verso il futuro successo dell’azienda.
Distributori non pagati: sembrerebbe che la coppia con la qualifica più alta d’Europa sia in causa con l’azienda per il continuo non pagamento delle commissioni e pare che uno dei leaders principali della rete italiana abbia preferito allontanarsi dall’azienda durante la scorsa settimana (voce da confermare per sapere i nomi esatti).
Licenziamenti: negli ultimi 30 giorni molti impiegati dell’azienda sembrerebbero aver perso il proprio posto di lavoro (notizia di BFH).
Mancanza di fondi: fonti vicine all’azienda affermano che Chuck Halberg abbia deciso di chiudere i rubinetti, dicendo al management dell’azienda che non ci saranno ulteriori finanziamenti.
Business in Europa: l’azienda, arrivata in Europa circa due anni fa, aveva promesso l’apertura di molti mercati e l’ufficializzazione dell’attività negli stessi. La realtà è che ad oggi, nonostante l’azienda sia durante i propri webinar sia sul suo sito, invita i distributori ad iscriversi in Europa in paesi ancora “chiusi”. I distributori già esistenti inoltre si lamentano della non presenza dell’azienda, la quale sembrerebbe offrire un supporto scarsissimo in Europa.
Aspettiamo..
Rimane ormai solo da aspettare e da fare un in bocca al lupo a quei distributori che ci hanno creduto, ma che a causa di un management dalle dubbie competenze, devono al momento rassegnarsi ad un destino che sembra prossimo. Ovviamente le nostre speranze sono nel rivedere quest’azienda fiorente e più forte di prima!