Tassazione sulle criptovalute in Giappone: secondo Bloomberg, gli investitori giapponesi di criptovalute pagheranno tra il 15% e il 55% di tasse. La tassazione verrá fatta sui profitti dichiarati nelle loro dichiarazioni dei redditi annuali di quest’anno.
Come scrive Bloomberg, la notizia non dovrebbe stupire poichè il Giappone aveva giá rilasciato dichiarazioni al riguardo l’anno scorso. L’Agenzia Fiscale Nazionale Giapponese aveva giá dichiarato che le plusvalenze sulle transazioni di criptovalute sono considerate “entrate varie“.
Tassazione sulle criptovalute in Giappone
La tassa sui profitti di criptovalute è superiore alla tassa sui profitti delle azioni e delle valute estere. Questa, infatti, si aggira intorno al 20%. Inoltre, la percentuale di imposta è piú elevata per coloro che guadagnano piú di 40 milioni di yen all’anno (circa $367.600)
Facendo un paragone, a gennaio la Corea del Sud annunció che gli exchange di criptovalute saranno tassati del 24.2%. La notizia sarebbe in linea con la politica fiscale esistente per le societá.
Secondo Bloomberg, data l’altissima percentuale di trading di Bitcoin (BTC) in Giappone, il paese riceverá grosse entrate dalla tassazione delle criptovalute.
La fonte riferisce anche che l’Agenzia Nazionale delle Imposte Giapponese sta creando un database di investitori di criptovalute. Questo garantirá l’applicazione delle leggi fiscali e permetterá di mantenere le squadre a Tokyo e Osaka per osservare il trading elettronico.
L’US Internal Revenue Service (IRS) ha anche riferito di aver creato una squadra di investigatori, composta da 10 persone. Questa avrá il compito di rintracciare gli utenti di criptovalute che non segnalano i loro profitti nelle loro dichiarazioni dei redditi.
Il Giappone rappresenta il piú grande mercato di scambio di Bitcoin al mondo. La nuova tassazione aiuterá il governo a prevenire scambi non regolamentati, attacchi hacker e cattiva gestione.