Grasso, brutto o povero? A TikTok non piaci
Da quando è nato TikTok, ha fatto parlare tantissimo di sé. Nel bene e nel male.
Nel bene, poiché molti marketers stanno approfittando della sua reach organica elevatissima e della verginità dell’app per generare vendite.
Ma l’azienda è stata criticata diverse volte per il modo in cui gestisce la privacy dei propri utenti. Questo ha causato all’azienda Cinese dei problemi con il governo Americano, ma anche dei dibattiti con altri social network. Il CEO di Reddit ad esempio, ha recentemente criticato le pratiche con cui l’app acquisisce i dati dei propri utenti.
Ma facciamo un attimo un passo indietro.
Visto che non abbiamo parlato tanto di TikTok, proviamo a dire in poche parole cos’è TikTok.
TikTok
TikTok, è un app lanciata in Cina nel 2017 e diffusasi in tempi ricordi.
Video-sharing: L’app è basata principalmente sulla condivisione di video. Gli utenti possono creare, modificare e condividere video di 15 secondi ravvivati da filtri, musica, animazioni, effetti speciali e altro ancora.
E come per gli altri social media, gli utenti possono anche seguire altri account, mettere mi piace e commentare tutto ciò che vedono.
Chi sono gli utenti di TikTok? TikTok ha un’audience abbastanza giovane. Gli utenti di TikTok infatti non hanno più di 24 anni.
La crescita pazzesca: TikTok è attualmente l’app con più download al mondo: Ben 1 miliardo di download e il social network ha registrato ben 500 milioni di utenti regolari.
Gli ultimi problemi di TikTok
Meno di 2 giorni fa, TikTok si è ritrovata di nuovo al centro dell’attenzione dopo che la rivista The Intercept ha pubblicato dei documenti aziendali che evidenziano delle pratiche di moderazione dei contenuti discriminatorie.
Utenti indesiderati esclusi
Uno dei documenti stabilisce alcune caratteristiche fisiche degli utenti che impedirebbero ai suoi contenuti di essere diffusi sul social network.
Il team di moderatori, ovvero coloro che giudicano quali video far diventare più popolari e quali sopprimere, aveva delle chiare istruzioni su quali utenti penalizzare.
In particolare, quali video potevano finire nella sezione “For You” e quali no. (La sezione “For You” non è altro che l’equivalente della sezione “Esplora” di Instagram, dove gli utenti posso scoprire contenuti che non siano stati pubblicati dagli utenti che seguono già).
Quali utenti venivano penalizzati?
Ai moderatori di TikTok è stato esplicitamente detto di sopprimere i contenuti pubblicati dagli utenti con difetti fisici o che non avessere una apparenza fisica esteticamente accettabile:
Forma del corpo anormale, brutti sguardi facciali, nanismo, pancia da birra, troppe rughe, disturbi agli occhi e molti altri tratti di “bassa qualità”.
Detto in altre parole, se sei grasso o brutto, i tuoi contenuti non sarebbero mai apparsi nella sezione For You, e dunque non sarebbero mai potuti diventare virali.
Non solo difetti fisici
Il documento sulla moderazione dei contenuti ordina anche di penalizzare video girati in case con un’apparenza fatiscente, crepe sui muri, arredamento di cattivo gusto, zone agricole o qualsiasi segno che indichi un cattivo stato.
In pratica, l’apparenza della casa di un utente definiva se i suoi video fossero diventati virali o soppressi dal team di moderatori.
O per riassumere il tutto, se sei grasso, brutto o povero, hai poche chance di creare un’ampia base di followers su TikTok.
Censura Politica
Il documento svelato da The Intercept non si riduce solo ai tratti fisici degli utenti, ma anche il contenuto politico dei video.
Infatti, le regolano indicavano ai moderatori di bloccare le discussioni di una vasta gamma di argomenti imbarazzanti per le autorità governative: “Diffamazione verso dipendenti pubblici, leader politici o religiosi”, nonché verso “le famiglie dei leader correlati”, argomenti che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza nazionale ”o anche“ insultare l’onore e interessi nazionali venivano bannati immediatamente.
Dunque, non solo ne veniva limitata la diffusione. Questo tipo di post venivano completamente bannati dall’app.
Riciclaggio dei contenuti da Instagram
Per finire, il documento mostra come TikTOk indicava ai suoi impiegati di ricercare i contenuti più popolari su Instagram, scricare queste video e foto e ripubblicarle su TikTok con dei normali account utente.
Lo scopo era quello di mantenere su TikTok un elevato numero di contenuti di tendenza che potessero diventare virali.
La risposta di TikTok: Un piccolo sospiro di sollievo
A seguito di queste accuse, TikTok ha reagito da un lato ammettendo le pratiche, d’altro lato però ha affermato di non utilizzare più queste linee guida per la scelta dei contenuti.
Inoltre, ha affermato che le regole di censura politica vengono applicate solo in Cina e che l’azienda sta pianificando di rimuovere queste limitazioni.
Conclusioni
TikTok è una delle piattaforme più hot del momento e sicuramente quella che i marketers dovrebbero tenere d’occhio, ma questa scoperta da parte dell’editoriale The Intercept getta molto fango sulla reputazione del social network.
Non è ancora chiaro come gli utenti reagiranno a queste accuse. Ma, molto probabilmente il danno non sarà elevato, guardando gli altri scandali che hanno colpito altri social network.
Facebook, ad esempio, ha ricevuto molte critiche a seguito dello scandalo di Cambridge Analytica e come la fuga di dati dalla compagnia abbia favorito alcuni leader politici.
Tuttavia, nonostante la bufera in cui l’azienda si è trovata, solo una piccola parte di utenti ha reagito cancellandosi dalla piattaforma.
Dunque, come marketers, se TikTok ha smesso di utilizzare queste regole per categorizzare i contenuti, non dovremmo preoccuparci più di tanto, soprattutto nel lungo termine.