Bitcoin è la criptovaluta più famosa al mondo – e anche la prima.
Ma come funziona Bitcoin?
In questa guida vi vogliamo dare delle informazioni utili che vi aiuteranno a capire perché Bitcoin vale così tanto. Se avete deciso di investire nell’oro digitale è importante conoscere tutto su questa criptovaluta che attualmente ha un valore superiore ai 60,000 dollari.
Bitcoin: Un po’ di storia
Il whitepaper di Bitcoin – il documento che ne spiega il funzionamento e le ragioni per cui questa valuta è stata creata – è stato pubblicato da un certo Satoshi Nakamoto nel 2008.
Non sappiamo se si tratti di una persona o di un gruppo di persone, ma sono in molti a pensare che Satoshi facesse parte di un movimento chiamato The Cypherpunks.
Questo gruppo di crittografi pubblicò un manifesto nel 1993: qui spiegavano che ciò che spingeva questo gruppo era l’idea che la privacy fosse diventata fondamentale in un mondo in cui un’enorme quantità di dati, soprattutto dati finanziari, girava online a causa dell’incremento delle transazioni economiche fatte in rete.
Il punto debole di questo nuovo mondo economico online era la fiducia: la gente doveva fidarsi degli intermediari finanziari per comunicare i propri dati, e le aziende erano obbligate a fornirsi di questi intermediari per assicurarsi di ricevere i pagamenti.
Possiamo dunque affermare che le persone non potevano scegliere di fidarsi: se non l’avessero fatto sarebbero state tagliate fuori da un sistema economico in espansione, e non avrebbero avuto un’alternativa.
Per comunicare tra di loro, i membri del gruppo avevano creato una mailing list: fu proprio qui che Satoshi comunicò che stava lavorando a un nuovo progetto.
Ma perché il 2008?
Possiamo dire che i Cypherpunk erano stati lungimiranti: la crisi economica e finanziaria che ha colpito il mondo nel 2008 ci ha fatto capire quanto fosse fragile un sistema basato sulla fiducia.
Le azioni di un piccolo gruppo di banchieri e politici avevano scatenato una reazione a catena che negli anni è diventata una vera e propria bolla finanziaria, e quando questa bolla è scoppiata le sue conseguenze catastrofiche hanno coinvolto tutti.
Anche in questo caso, nessuno ha potuto scegliere. Satoshi Nakamoto ha dato un’alternativa alle persone, in modo che fossero in grado di controllare il proprio destino finanziario nonostante tutto.
Ma come fare? Semplice: eliminando la fiducia.
La tecnologia blockchain: quando la fiducia non serve
Per capire come funziona Bitcoin dobbiamo necessariamente addentrarci nella parte tecnica. Tranquilli: vi spiegheremo tutto in modo semplice.
Cos’è la blockchain?
La blockchain è semplicemente una “catena di blocchi”.
Ogni blocco contiene un certo numero di transazioni – nel caso di Bitcoin, l’equivalente di un file da 1 megabyte – che vengono convalidate dai miners.
Una volta convalidate, ogni blocco ottiene una sorta di codice unico – l’hash – che permette di rendere immodificabile ogni blocco e di legarlo al blocco successivo.
L’unico blocco che ovviamente non si può legare al blocco precedente è il primo della catena, il blocco genesi.
Ed ecco il primo modo che Satoshi ha usato per eliminare la fiducia.
Una copia della blockchain può essere conservata da chiunque: di solito, sono quelli che hanno le risorse per convalidare le transazioni a farlo. Questo rende la blockchain decentralizzata – in pratica non ci sono autorità centrali. Sarebbe particolarmente difficile tentare di ingannare un intero network, anche perché ogni modifica a un blocco influenzerebbe i blocchi successivi, rendendo evidente alla rete che qualcuno ha tentato di manipolare il database.
E poiché Satoshi ha pensato a un modo per retribuire ogni membro del network che riesce a convalidare un blocco, è molto più conveniente rispettare le regole che tentare di ingannare la rete.
Il mining di Bitcoin
Come avrete capito, minare Bitcoin significa semplicemente verificare e convalidare le transazioni.
Nel caso di Bitcoin, la convalida avviene attraverso un meccanismo di consenso che viene definito proof-of-work.
In italiano potremmo tradurlo “prova di lavoro”, e il nome ne spiega alla perfezione il funzionamento.
Per convalidare un blocco i miner devono risolvere dei problemi che diventano sempre più complessi e usare una certa potenza computazionale per farlo, devono dunque dimostrare di aver fatto del lavoro per ottenere quel risultato.
Ma cerchiamo di capire bene cosa accade.
Quando avviene una transazione è come se si trasmettessero dei dati al network. I miner intercettano i dati e tentano di verificarli individuando il giusto valore dell’hash. Il primo che ci riesce viene premiato: la sua retribuzione consiste in una quota fissa di Bitcoin – quota che viene dimezzata circa ogni quattro anni (halving) e che attualmente corrisponde a 6.25 BTC – più una parte delle fee pagate dagli utenti a ogni transazione effettuata con Bitcoin.
Il premio del miner che ha verificato un blocco si trova nella prima transazione del blocco successivo – la coinbase.
Cosa accadrà quando il numero massimo di Bitcoin verrà raggiunto?
Secondo quanto stabilito da Satoshi, il numero massimo di Bitcoin è di 21 milioni – questo numero si dovrebbe raggiungere intorno al 2140.
Ma cosa accadrà quando sarà raggiunto? Ai minatori converrà ancora adoperarsi tanto per verificare le transazioni?
La risposta è sì: come vi abbiamo detto in precedenza, i minatori vengono premiati anche con parte delle tasse che si pagano quando si fa una transazione.
Considerato il valore di Bitcoin, possiamo affermare che il mining sarà un’attività redditizia anche quando si raggiungeranno i 21 milioni di BTC.
Con valore non intendiamo “prezzo”, ma proprio le caratteristiche economiche che fanno di Bitcoin un investimento a tutti gli effetti e che gli permettono di essere tenuto in alta considerazione nonostante la volatilità. Quali sono queste caratteristiche?
Bitcoin: una nuova economia
Bitcoin ha dato il via a una serie di innovazioni basate sulla blockchain che stanno modificando il sistema economico e finanziario.
Nonostante Bitcoin non abbia le caratteristiche di altre criptovalute che devono essere materialmente utilizzate nella creazione di progetti concreti – pensate a Ether – il suo valore può essere individuato nella sua scarsità e nel suo sistema a inflazione controllata.
Come abbiamo detto, il numero massimo di Bitcoin che può essere immesso nel mercato è 21 milioni. Questa valuta digitale non ha dunque niente a che vedere con le valute tradizionali, che possono essere prodotte dalle banche centrali a seconda delle esigenze di un paese.
Il meccanismo a cui siamo abituati non ha avuto molto successo, specialmente nei paesi occidentali, poiché l’inflazione viene controllata in base alle esigenze di un momento specifico nel tempo, senza tenere molto in considerazione le conseguenze a lungo termine.
Mentre tenere i soldi sotto il materasso vi danneggia e basta – quei soldi avranno sempre meno valore a causa dell’inflazione, tenere Bitcoin in un conto al sicuro può darvi dei benefici: l’halving fa in modo che la quantità di nuovi Bitcoin immessi nel mercato diminuisca gradualmente, fino ad annullarsi del tutto. Dunque, se la domanda di Bitcoin dovesse aumentare o almeno rimanere inalterata, Bitcoin avrà sempre più valore con il passare del tempo.
Questo è uno dei motivi per cui Bitcoin viene definito “oro digitale”: non si tratta infatti solo della scarsità della risorsa, ma del fatto che viene sempre più considerato come un “bene rifugio” con cui mettersi al riparo.
Come fare trading con Bitcoin?
Dopo avervi spiegato il funzionamento di Bitcoin è il momento di passare agli investimenti.
Investire e fare trading sono due attività complesse che richiedono un’educazione specifica.
Il primo passo è ovviamente quello di conoscere a fondo l’asset che vi interessa, ed è per questo che ci siamo concentrati sugli aspetti da conoscere se volete investire in Bitcoin.
Anche per ottenere le capacità che servono a trader e investitori potete affidarvi al web, a patto che si tratti di piattaforme affidabili.
Per questo vogliamo lasciarvi con un consiglio utile per aiutarvi a scegliere la piattaforma migliore.
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