Uno sbarco con il botto e una valutazione record di oltre 100 miliardi di dollari per la criptovaluta Coinbase nella quotazione di Wall Street. Quotata al Nasdaq, l’indice degli asset tecnologici americano, si tratta di una vera e propria iniezione di fiducia per i consumatori che, visto l’enorme successo, saranno rassicurati per quanto riguarda la bontà e l’efficienza delle criptovalute.
La quotazione di Coinbase nella Borsa di New York segna una svolta per l’ingresso delle criptovalute in quello che è considerato come il salotto buono della finanza tradizionale. Il balzo del 6% nelle prime 24 ore dall’esordio in Borsa hanno segnato un nuovo massimo per il mercato globale delle criptovalute, che ha raggiunto una capitalizzazione di circa 2.250 miliardi di dollari. Si può dire che il mercato globale delle valute digitali supera ormai il PIL italiano.
Questo debutto eccezionale ha fatto registrare fortissimi aumenti per le monete virtuali più note come XRP, che ha una capitalizzazione di quasi 84 miliardi di dollari ed è salita del 33% in un giorno.
Coinbase a Wall Street: un passo indietro
Il successo è da considerarsi anche in virtù del fatto che 10 anni fa Coinbase Global Inc non esisteva. Oggi questa società è la più grande piattaforma di scambio di criptovalute degli Stati Uniti e segna una pietra miliare nella storia delle valute virtuali: da tecnologia di nicchia ad asset mainstream. Quella di mercoledì scorso rappresenta un’entrata a Wall Street in pompa magna, anche considerando il fatto che la società ha annunciato la volontà di quotarsi in borsa soltanto lo scorso dicembre.
Coinbase colloca direttamente i titoli sul mercato al momento dell’apertura delle contrattazioni al Nasdaq. In altri termini, l’azienda vende direttamente azioni sul mercato a tutti gli investitori interessati, istituzionali e retail. Il collocamento diretto utilizzato da Coinbase a Wall Street rappresenta un sistema alternativo alle IPO (Initial Public Offering, offerta pubblica iniziale), il modus operandi tradizionale che vede coinvolti intermediari per la sottoscrizione e la vendita sul mercato delle quote dell’azienda.
Cos’è successo a Wall Street?
I sostenitori della criptovaluta da anni insistono sul fatto che bitcoin e altre monete digitali potrebbero portare una rivoluzione nel mondo della finanza. Forse ora sta accadendo quello che era nei loro pronostici e secondo molti “questo è solo l’inizio!”.
Mercoledì scorso il debutto a Wall Street dell’azienda Coinbase è stato un successo rivoluzionario nel mercato delle criptovalute, considerando anche solo il prezzo di chiusura di mercoledì. Inoltre, solo i 39,6 milioni di azioni del CEO di Coinbase Brian Armstrong valgono poco meno di 13 miliardi di dollari.
La valutazione dell’azienda ad un certo punto ha addirittura superato i 100 miliardi di dollari. Le azioni hanno chiuso la sessione di negoziazione a 328,28 dollari ciascuna, prestando alla società un valore di mercato di quasi 86 miliardi di dollari.
Giovedì, le azioni di Coinbase sono aumentate di un altro 8% nel trading premarket.
Questa notizia viene presentata come rivoluzionaria, semplicemente perché lo è a tutti gli effetti. Per quale motivo? In primo luogo, la quotazione diretta della società è stata annunciata come l’evento criptato dell’anno e in più ha portato un’enorme ondata di interesse degli investitori, con una forte convalida sia per quanto riguarda l’economia crittografica che per le società che sono sorte per supportarla.
Le criptovalute come il bitcoin sono aumentate di valore quest’anno poiché hanno ottenuto una diffusa accettazione. Tesla, ad esempio, ha iniziato ad accettare pagamenti in bitcoin per le sue auto e ora detiene parte della valuta digitale nel suo bilancio. Anche le principali piattaforme internazionali per il pagamento online, come PayPal (PYPL), Mastercard (MA) e Visa (V), stanno cercando di normalizzare i pagamenti crittografici sulle loro reti.
Oggi, Coinbase fa trading come una società da 100 miliardi di dollari. Per questo è legittimo parlare di un debutto tra i più preziosi della storia e più o meno alla pari con Facebook nel 2012.
Prospettive dell’azienda e del mercato dei Bitcoin
Nonostante gli enormi successi che il settore delle criptovalute sta registrando, il nascente mercato deve anche affrontare molte incertezze, con una forte concorrenza e l’incombente minaccia di una nuova regolamentazione.
Nel caso specifico di Coinbase, la società si basa sull’acquisto e la vendita di monete come bitcoin e sul pagamento di commissioni per i bitcoin stessi.
Il futuro dell’azienda pare però essere costruito su qualcosa di più grandioso, qualcosa che coinvolge più monete e una gamma più ampia di prodotti infusi di criptovaluta, come NFT (Non-fungible token, una tecnologia che certifica l’autenticità di un bene) e prestiti “decentralizzati”.
Il fatturato della società che opera nel mercato dei servizi di cambio delle criptovalute è legato alle commissioni di compravendita raccolte; in altri termini, quando gli utenti vendono o acquistano bitcoin. Ciò però si collega ad uno dei dubbi principali legati alla società: l’andamento del prezzo dei titoli dell’azienda potrebbe essere esposto a quello della criptovaluta, che è nota per la sua volatilità. Dunque l’elemento di debolezza per Coinbase è il proprio modello di business, basato sulle commissioni: l’aumento della concorrenza potrebbe innescare una corsa al ribasso e quindi mettere sotto pressione i ricavi.
Proprio la questione della concorrenza ha convinto gli scettici nel sottolineare che, se questa realtà si concretizzasse, l’industria attirerà più concorrenza (come ha già fatto) e ridurrà le commissioni di Coinbase.
Di per sè poi il bitcoin è scarso e questo non lo rende di certo un bene investibile per natura. Si rilevano dunque dei casi d’uso limitati ed emerge come il bitcoin non sia poi così efficiente come si sta cercando di far passare. Anzi spesso non può essere speso in modo efficiente, il che fa temere che il mercato dei bitcoin possa essere soggetto a manipolazioni.
Tutto ciò non è però sufficiente ad oscurare in alcun modo il successo rivoluzionario dell’entrata di Coinbase a Wall Street.
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